(AGI) – Roma, 2 ott. – “Avremo una premier donna ma in Parlamento la presenza femminile sara’ ridotta al lumicino. Le parlamentari saranno meno di un terzo. Un dato che va in contraddizione con il Pnrr. Eppure, tutti i dossier piu’ scottanti, attualmente sotto gli occhi dell’intero Paese, reclamano uno sguardo attento alle ricadute familiari e al coinvolgimento femminile. Il carovita incide in modo pesante non nell’economia domestica; si sta creando un ritmo di impoverimento familiare cosi’ accelerato quale non si vedeva da anni. Il PNRR reclama una sua attuazione a pieno titolo, nella complessità’ dei suoi assi portanti, ma tra questi le politiche di genere non possono continuare a essere ignorate o ad essere semplicemente un tema di dibattito culturale, laddove si reclamano diritti umani e diritti civili. Occorre ripartire dalla realta’ e dalle sue piu’ evidenti contraddizioni. E il risultato delle ultime elezioni e’ una di queste contraddizioni, una sorta di mistero o di magia maschilista. Attualmente ci sono 186 donne elette su 600, con una legge che, per brutta che sia, in teoria richiede alternanza uomini-donne nel proporzionale e una adeguata percentuale di presenza femminile nei collegi uninominali”. Lo scrive in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc.