“Il Decreto Aiuti bis tenta di ridurre l’impatto negativo che una cattiva gestione amministrativa ha sulla salute dei cittadini. L’esperienza della pandemia è stata chiara: non bastano medici e personale sanitario eccellente ma anche sistemi organizzativi adeguati. Di Covid si può morire ma anche per un modello economico-organizzativo inadeguato. La gestione del bilancio della sanità è una delle operazioni più difficili e complesse e le sue conseguenze impattano immediatamente sulla salute dei cittadini: si riduce il numero del personale specializzato, si allungano le file di attesa, si moltiplicano i ritardi e i disservizi, e c’è uno spostamento verso la sanità privata, che contribuisce prepotentemente all’indice di impoverimento delle famiglie. Il Decreto tenta di ridurre l’impatto negativo che una cattiva gestione amministrativa ha immediatamente sulla salute delle persone. Resta poi lo stanziamento di 25 milioni per il cosiddetto Bonus Psicologo, stanziati per far fronte al disagio minorile, alla perdita di senso a cui vanno incontro troppo facilmente tanti adolescenti, con una crescita verticale dei loro tentativi di suicidio. Ma per la salute mentale serve un piano nazionale che riformuli una legge quadro in tal senso. È un riconoscimento essenziale del ruolo della psicoterapia e dei diversi modelli che, nonostante si rifacciano a scuole diverse, riflettono sempre e comunque un accompagnamento concreto in momenti di crisi più o meno gravi. Terzo, ultimo, ma non ultimo, il decreto dedica particolare attenzione anche alle famiglie dei fragili, spesso fragili loro stesse, per facilitare il lavoro in smart working e favorire un rapporto di prossimità con i figli in difficoltà”. Lo afferma in una nota la senatrice Paola Binetti (Udc – Noi Moderati).