(DIRE) Roma, 4 ago. – “È il Centro il vero paradosso di questa campagna elettorale. Creare un grande Centro è stata l’utopia di questa legislatura anche nelle Aule parlamentari. Ma la legge elettorale, l’attuale Rosatellum, favorisce invece le coalizioni più grandi e obbliga a una convivenza forzosa, spesso ad excludendum. Ed è l’attuale partita che si sta giocando, a sinistra ben più che a destra, ma comunque in entrambi gli schieramenti, anche perché la riduzione del numero dei seggi, non aiuta certo ad essere né generosi né inclusivi. E, almeno per ora, possiamo dire che il Centro non c’è più o non c’è ancora, fagocitato dalle coalizioni all’interno delle quali si sopravvive
solo per assimilazione. La storia dell’UDC è diversa, più radicata in una precisa cultura politica; più facilmente
riconoscibile nei territori; più coraggiosa nell’affermazione dei suoi principi e delle sue proposte. Con una opzione solidamente ancorata nel Centro – Destra, ma gelosa custode della sua identità. Suo è il simbolo più antico che ancora appare nelle liste elettorali. Oggi però identità, riconoscibile nelle sue radici, e dialogo frutto di un naturale atteggiamento di apertura e moderazione sono sottoposti ad una non facile sfida. Essere nel Centro – Destra la voce chiara e netta di un progetto di governo liberale, moderato e di forte ispirazione europea, consapevole
della sua storia fatta di valori cristiani, e quindi non disponibile ad avventure che hanno come sfondo l’eutanasia,
l’utero in affitto, il consumo di droghe”. Così Paola Binetti, senatrice dell’Udc.