Omicidio Marche: Binetti (Udc), occupiamoci del disagio sociale e mentale
(9Colonne) Roma, 1 ago – “La drammatica morte di Alika Ogorchukwu, ambulante nigeriano ucciso a Civitanova Marche da Filippo Ferlazzo, simboleggia il disagio sociale, culturale e mentale presente nel nostro Paese. L’omicida era già stato sottoposto a un Tso. Forse è il caso di tornare a occuparsi del disagio mentale, visto ancora come un tabù. Dopo 45 anni occorrerà convincersi che anche la legge 180, comunemente conosciuta come legge Basaglia, e nonostante gli indubbi meriti che ha avuto, ha bisogno di una sostanziale revisione e non può più essere considerata un tabù. Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo ha trovato sulla sua strada una vittima innocente e ha totalmente perso la testa, se è vero che ha continuato a soffocarlo mentre il nigeriano implorava aiuto. Andava fermato quando si è impadronito della stampella della sua vittima e con quella stessa stampella lo ha colpito. Ma intorno a lui la gente continuava a riprendere la scena, come se si trattasse di una fiction e non di qualcosa di reale e c’era anche qualcuno che riprendeva chi stava riprendendo la scena, in una drammatica rappresentazione scenica in cui la vita di Alika aveva perso valore. Il colore della sua pelle è solo uno dei fattori in questa tragedia di povertà materiale, in cui il disagio sociale ha molte più sfaccettature di quelle che appaiono”. Lo afferma in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc
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