“Tanti esponenti del Movimento si stanno spostando su posizioni più moderate e filo-governative. Questa è la dimostrazione del crollo grillino che ha perso ormai i suoi punti di riferimento. Che Draghi resti è un coro generale, assordante, che ha avuto il merito di ricompattare il Paese davanti ad un unico obiettivo, ricucendo piccole lacerazioni o dissidi apparentemente insanabili. Resta fuori da questo invito pressante e accorato solo Conte. L’ex avvocato degli italiani, come si era impegnato ad essere, che è diventato il maggior responsabile della fine ingloriosa del Progetto a Cinquestelle. Conte dice di non aver votato la fiducia perché si è sentito umiliato; umiliato perché le proposte del M5S non sono state prese in considerazione… Ma se fossero state prese realmente in considerazione avremmo visto nuovi disastri sul piano economico e su quello sanitario. Basta immaginare cosa sarebbe accaduto se fossero prevalsi i no-Vax! Oppure basta guardare alla crisi energetica che sta esplodendo e a certe decisioni in una prospettiva ambientalista utopica e priva di corrispondenza con la realtà. Il realismo con cui non sono state accolte alcune proposte pentastellata è il segno maturo di una democrazia che non ha affatto umiliato il M5S, ma lo ha salvato da un disastro annunziato”. Lo afferma Paola Binetti, senatrice dell’Udc.