Gioco: Binetti (Udc), subito legge quadro per non equiparare azzardo e intrattenimento
(9Colonne) Roma, 27 giu – “È urgente una legge quadro che includa anche la normativa regionale per evitare di confondere giochi d’azzardo con apparecchi da intrattenimento e penalizzare esercenti e giocatori, spingendoli a ricorrere a canali che di legale non hanno proprio nulla. Molti operatori del comparto Giochi segnalano che sulla base della legge regionale 5/2013 dal 28 agosto non potranno essere presenti punti di gioco pubblico e legale a meno di 500 metri da “luoghi sensibili” (scuole, ospedali, chiese). Il che implicherebbe il licenziamento di un gran numero di persone, circa 6.500 di cui oltre il 50% donne, mentre altre 6.000 persone rischierebbero di perdere il posto di lavoro per effetto della riduzione dei ricavi dei bar e tabaccai di cui sono dipendenti o proprietari. Motivo del licenziamento è la prevenzione dei disturbi da gioco d’azzardo, ma questa misura non coinvolge affatto il gioco online, dove negli ultimi tre anni si è passati da una raccolta di 26,3 miliardi del 2019 a 37,5 del 2020 e 54,5 del 2021. In questo terreno, tutt’altro che virtuale, non c’è nessun controllo e quindi nessuna tutela per i giocatori problematici; c’è però l’aggravante che, secondo il Censis, durante la pandemia, quando i punti gioco erano chiusi, si è registrato un boom del gioco illegale gestito dalle mafie: il suo fatturato nel 2019 era stato stimato in circa 8 miliardi. Nel 2021 è arrivato a 20 miliardi. Tutelare i giocatori a rischio, e tra questi indubbiamente anche adolescenti e giovani, spesso disoccupati, è un fatto necessario, davanti al quale il legislatore non può chiudere gli occhi e limitarsi ad ignorare il problema”. Lo sostiene Paola BINETTI, senatrice dell’Udc.
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