Non è facile capire fino a che punto in politica di mescolino ragioni di Tipo personale con argomentazioni che riguardano scelte strategiche in cui ə in gioco l’orientamento politico complessivo del Paese. Le liste civiche non aiutano in questo senso, anzi caratterizzano in modo fortemente personalizzato scelte che dovrebbero dare peso a orientamenti di più ampio respiro. Basta vedere quel che accade a Verona. Tosi e Sboarina potrebbero essere un ticket efficace per vincere senza problemi le elezioni e mantenere Verona nell’influenza del Centrodestra, con i suoi valori e la sua storia di popolo credente e profondamente laborioso. Ma la tensione nasce tra Tosi, ex Lega e ora Forza Italia e Sboarina, lista civica che questa volta guarda più verso Fratelli d’Italia. Dice Tosi: io vidi Sboarina, ma voglio sentire FI…come dire: personalmente resto nell’area del Centrodestra a meno che il mio nuovo partito non pretenda cedere il Governo della città alla Sinistra pur di non sostenere la Meloni… Ieri ero a Verona, dove ho incontrato tante persone che in definitiva volevano una cosa sola: una città ben amministrata e rimproveravano al sindaco uscente e forse.. rientrante le promesse non mantenute. Non c’erano diversità ideologiche, politiche e valoriali. C’erano tante piccole, concrete iniziative non realizzate, che in un ticket ben strutturato potrebbero trovare risposta. Ma sulle scelte di fondo la convergenza era altissima.” Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC, che continua:”In questo senso anche la vicenda del M5S è emblematica. Sono entrati in Parlamento con un consenso che non si vedeva da decenni. Hanno abbandonato da subito alcuni dei loro slogan preferiti: dall’abolizione della povertà, alla rinuncia a gran parte del loro stipendio, dal vincolo ai due mandati al coraggio nel progettare cambiamenti senza privilegi. Dopo un inizio ad alta vivacità di confronto con la lega, si sono immediatamente appiattiti sulla strategia del Pd con un cambio radicale dei due governi Conte dal giallo verde al giallorosso, senza mai analizzare le proprie contraddizioni. Stessi uomini e stesse donne al governo, nonostante la diversità delle scelte e degli approcci, senza percepire il proprio progressivo dissolvimento. Nel Centrodestra c’è una esplicita ricerca di leadership, con una tensione costante tra i tre partiti principali che si ostinano a sottovalutare i piccoli partiti del Centro, che pure sono nella stessa coalizione. A sinistra non ci sono dubbi il Pd si è mangiato in un sol boccone il M5S, che pure li aveva fatti uscire dall’angolo in cui erano finiti. Sono le tensioni interne alle due coalizioni quelle che determineranno i risultati del ballottaggio… più dei meriti dei candidati conterà la capacità delle coalizioni di essere unite e mantenere un vero rispetto reciproco… Ma è proprio questo quel che manca: il rispetto degli alleati. Manca un patto forte nelle rispettive coalizioni. Manca unità vera.., il rischio non sono gli avversari , ma la scarsa coesione tra gli alleati!”