“È arrivata la bocciatura solenne del Piano di pace proposto dal nostro Governo. Draghi e Di Maio ci hanno messo la faccia, nella speranza di poter avviare trattative concrete, ma il rifiuto è stato secco e senza alternative. Cosa che ha riacceso in Italia la battaglia interna al Movimento 5 Stelle. Conte ne ha approfittato per ritagliarsi il ruolo di un messaggero di pace diverso, più credibile ed efficace, meno orientato alle armi, anche se non è affatto chiara la sua strategia di pace. Cerca però, in questo modo, di scavalcare lo stesso Ministro degli Esteri che ogni giorno di più insidia la sua leadership nel Movimento. I riflessi della guerra in Italia si fanno sentire anche nelle continue schermaglie tra i partiti e nei partiti. C’è chi chiede a gran voce la revisione del PNRR per un riadattamento degli obiettivi; chi minaccia il rischio recessione e anticipa un processo di crescita decisamente al di sotto delle aspettative previste; chi anticipa vistosi aumenti dei prezzi per una serie di derrate alimentari e soprattutto per l’energia. In ogni caso la guerra in Ucraina sta diventando lo scudo dietro il quale anticipare insuccessi e frustrazioni da scaricare su una calamità che nessuno avrebbe voluto, ma che non si riesce proprio a fronteggiare. Ed è anche così che ci si prepara alle prossime elezioni amministrative, ai possibili flop dettati dal malcontento degli elettori e dallo stato di diffusa delusione per come sono state ventilate promesse che sono ben lungi dall’essere realizzate”. Lo afferma in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc.