Roma, 10 feb. (askanews) – “Il Santo Padre, condannando l’eutanasia, ha agito nel pieno rispetto del Magistero della Chiesa. Gli attacchi che gli sono stati rivolti risultano fuorvianti. C’era da aspettarselo. Se l’intervista del Papa da Fazio è stato accolta con un vasto consenso diffuso anche in ambienti non credenti e non praticanti, il suo intervento in Udienza generale sul tema della vita e della morte, ha invece intercettato un aspro dissenso proprio in quegli stessi contesti che lo avevano applaudito due giorni prima”. Lo sostiene in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc e componente della Commissione Sanità di Palazzo Madama. “La Consulta di Bioetica afferma che il Pontefice abbia compiuto un attacco a gamba tesa alla libertà di discussione sui temi etici che fa perdere ancora di più credibilità alla Chiesa. Una affermazione decisamente paradossale in chi sembra voler stoppare proprio la libertà di discussione di chi ha un parere diverso dal proprio. Del tutto gratuita la considerazione seguente: ‘Gli
Italiani hanno già espresso il loro favore al suicidio assistito, firmando in massa la richiesta di referendum abrogativo’. Peccato però che la Corte Costituzionale debba ancora deliberare in merito a questo referendum e in ogni caso sia già nato il comitato per il No. La firma in massa a cui si riferisce la Consulta, copre poco più di 500mila firme valide, rispetto ai 60 milioni di italiani. Un po’ poco per parlare di forma di massa. Il nostro augurio, e il nostro impegno personale, vanno proprio nella linea indicata dal Papa e ci opporremo a questa legge che oltre tutto è anche scritta male e appare incompleta e contraddittoria in molti passaggi”, conclude Binetti.