(DIRE) Roma, 1 feb. – “La situazione dei decreti attuativi nel nostro Paese è paradossale. La legge sulle malattie rare e sulla disabilità, già approvate da diverse settimane, sono prive dei decreti attuativi e in molti frangenti sono dunque inapplicabili. Esiste però un decreto attuativo sul suicidio medicalmente assistito, nonostante ancora non esista in Italia una legge sul Fine vita. Lo schema di decreto attuativo sui comitati etici, previsto dalla Legge Lorenzin, ha subito una accelerazione, facilitando il ricorso al suicidio medicalmente assistito, di cui vale la pena sottolineare che non esiste ancora la legge corrispondente. In realtà bypassando la mancanza della legge,
attualmente ancora in discussione alla camera, il decreto fa riferimento a quanto sancito dalla Corte Costituzionale. I
comitati infatti dovranno rilasciare i pareri sulle richieste di suicidio medicalmente assistito, avvalendosi della collaborazione di ulteriori figure professionali sanitarie. La nomina dei componenti di ciascun comitato etico territoriale sarà di competenza delle Regioni e la scelta sarà effettuata tra persone dotate di alta e riconosciuta professionalità e competenza nel settore delle sperimentazioni cliniche. Da un lato i membri che fanno parte di questo comitato dovranno dare pareri relativi alla richiesta di suicidio assistito, ma dall’altro dovranno essere
esperti di sperimentazioni cliniche. Sorprende per altro che della famosa sentenza della Corte Costituzionale si citi solo questo passaggio e nulla si dica dell’abbondanza di riferimenti alle cure palliative, considerate conditio sine qua non per poter formulare la richiesta di suicidio assistito. In questo schema di decreto tutto si riduce a favorire e semplificare la richiesta di morte del paziente e nulla si offre, neppure in via sperimentale, per favorirne la vita, migliorandone le condizioni”. Lo scrive in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc e membro della
Commissione Sanità del Senato.