Roma, 31 gen. (askanews) – “Abbiamo bisogno di rilanciare in modo capillare e sempre più qualificato il grande tema delle cure palliative, moltiplicando non solo gli hospice ma tutte le forme di assistenza domiciliare. La gente non vuole morire prima del tempo, anzi se potesse allungherebbe il proprio tempo di vita, ma non vuole soffrire, non vuole essere di peso alle persone care, teme di essere lasciata sola, forse perfino abbandonata”. Lo sostiene Paola Binetti, senatrice Udc e promotrice del convegno ‘Custodire ogni vita’ che si terrà oggi pomeriggio dalle 15.30
nella sala Zuccari del Senato. “Ed è su queste alternative positive che noi vogliamo incentrare non solo il convegno di oggi, ma anche quel che resta dell’attuale legislatura. Vogliamo più ricerca nel campo della terapia del dolore, vogliamo non solo più hospice, dove mancano, ma soprattutto più assistenza domiciliare, come prevede il Pnrr
ed è necessario un esplicito riconoscimento del ruolo dei caregiver familiari perché possano dedicarsi al loro ruolo con libertà e con serenità. È proprio da qui che vogliamo far ripartire la legislatura, rilanciando la relazione di cura nei confronti di tutti, senza abbandonare nessuno. Con una nuova passione ecologica, una vera e propria ecologia umana che sappia custodire il creato e tutte le sue creature, come recita il tema della giornata della vita 2022”, aggiunge. Secondo Binetti, da sempre sostenitrice della vita e impegnata a rimuovere gli ostacoli che i malati incontrano nella loro difficile esistenza, “quello del Fine vita è un tema destinato a creare tensioni e perfino potenziali spaccature nella stessa maggioranza. Ora alla Camera, ma presto in Senato dove si prepara un confronto sempre più acceso. Secondo alcuni ci sarebbe l’obbligo di approvare una legge in materia di fine vita, dopo la sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019, ma è chiaro che la Consulta non può fissare ex ante i contenuti di un atto
legislativo. Ma la cosa paradossale, di cui si discuterà nel pomeriggio è come la cosiddetta legge Bazoli, pur partendo dalla necessità di legiferare prevista dalla Corte, in realtà se ne discosta molto nell’articolato. Ignorando tutta la parte propositiva della sentenza che riguarda le Cure palliative, indispensabili per custodire la vita dei pazienti fino all’ultimo momento della loro vita”.