(Dire) Roma, 31 gen. 2022 – “Abbiamo bisogno di rilanciare in modo capillare e sempre più qualificato il grande tema delle cure palliative, moltiplicando non solo gli hospice ma tutte le forme di assistenza domiciliare. La gente non vuole morire prima del tempo, anzi se potesse allungherebbe il proprio tempo di vita, ma non vuole soffrire, non vuole essere di peso alle persone care, teme di essere lasciata sola, forse perfino abbandonata. È necessario investire maggiormente sulle terapie del dolore, totalmente trascurate dal nostro Sistema sanitario. Un altro tema cruciale è quello relativo all’assistenza domiciliare che esiste soltanto sulla carta, smentendo al momento le prerogative del Pnrr. È, inoltre, essenziale intervenire anche sui caregiver familiari affinché possano dedicarsi al loro ruolo con libertà e con serenità. Proprio da questi principi deve ripartire la legislatura, rilanciando la relazione di cura nei confronti di tutti, senza abbandonare nessuno. Quello del Fine vita è un tema destinato a creare tensioni e perfino potenziali spaccature nella stessa maggioranza. Al momento alla Camera abbiamo una proposta di legge che disciplina il Fine vita che esclude in toto le cure palliative, ignorando delle terapie che sono indispensabili per preservare la vita dei pazienti fino all’ultimo istante della loro vita”. Lo ha detto Paola Binetti, senatrice dell’Udc, intervenendo al convegno ‘Custodire ogni vita’, promosso dalla componente della Commissione Sanità di Palazzo Madama.
L’iniziativa, tenutasi oggi pomeriggio nella Sala Zuccari del Senato, ha visto la partecipazione di Monsignor Luigi Mistò, presidente del Fondo assistenza sanitaria Città del Vaticano, Stefano De Lillo, vicepresidente dell’Ordine dei medici di Roma, Maria Grazia De Marinis, professore ordinario di Scienze infermieristiche, Giuseppe Casale, presidente della fondazione Antea, Don Carlo Abbate, direttore dell’ufficio pastorale della salute della diocesi di Roma, Domenico Menorello, presidente dell’osservatorio parlamentare Vera lex?, Giovanna Razzano, professore ordinario di diritto pubblico e Assuntina Morresi, presidente del comitato per il no all’omicidio del consenziente. Modererà il convegno Marco Tarquinio, direttore di Avvenire.