Pnrr: Binetti (Udc), creare circuito virtuoso tra donne, lavoro e maternità
(9Colonne) Roma, 7 gen – “L’anno 2022 è appena iniziato e le famiglie si trovano a fronteggiare un triplice ostacolo. Il più urgente sembra quello rappresentato dalla scuola, con le incognite legate alla pandemia, e il relativo rischio DAD sempre in agguato. Il più atteso riguarda invece l’assegno unico, per cui la maggioranza delle famiglie ha già fatto domanda, ma nutre ancora dubbi sull’effettiva entità dell’assegno, sulla durata della sua erogazione e sulla data concreta in cui inizierà a riceverlo. La terza difficoltà, almeno per le coppie più giovani, riguarda la possibilità di programmare una nuova gravidanza nell’assoluto clima di incertezza che domina lo scenario socio-economico. Nel dubbio prevale la tendenza a procrastinare l’arrivo del nuovo figlio, il che significa un ulteriore stallo per l’inverno demografico, uno tra i mali peggiori che affliggono l’Italia. Al drammatico Rapporto Istat di fine dicembre, fa eco in questi giorni l’intervento di papa Francesco, che nell’Angelus dell’Epifania, ha espresso grande preoccupazione perché l’attuale inverno demografico rischia di cancellare uno dei valori base della nostra società. ‘La famiglia è la storia da cui proveniamo ‘ ha detto il Papa. Proveniamo da una storia intessuta di legami d’amore e la persona che siamo oggi non nasce tanto dai beni materiali di cui abbiamo usufruito, ma dall’amore che abbiamo ricevuto nel seno della nostra famiglia. È la nostra storia, ognuno deve pensare ‘è la mia storia’, sono le nostre radici: se le tagliamo, la vita inaridisce!”. Lo ricorda la senatrice Paola BINETTI, UDC. che continua: “Occorre ribaltare l’attuale approccio e innestare nuovi processi che investano sulle nuove generazioni, considerandole una risorsa straordinaria per tutta la società. Da quando mi interesso di politica, ormai da più legislature, con governi di centrodestra e di centrosinistra, con governi tecnici e con governi di ampie e ampissime maggioranze, non ho mai visto approvare una legge pienamente a favore e a sostegno della famiglia. Sempre piccole iniziative, sulla falsariga dei bonus; costantemente, in attesa di cambiamenti di ben più ampie e profonde dimensioni. Anche questa volta la spesa annuale per l’assegno unico è inferiore al gettito previsto per il Reddito di cittadinanza e non si tratta di cosa da poco. Data la carenza di servizi e risorse, per molte donne la scelta tra lavoro e maternità è molto complessa e forse mai veramente libera. Ma parte delle risorse investite nel reddito di cittadinanza si sarebbero potute trasformare in posti di lavoro per potenziare la rete dei servizi indispensabili a sostenere la maternità. Più posti di lavoro per donne impegnate nelle reti di servizio, tipo asili nido, potrebbero consentire ad un maggior numero di donne di vivere con maggiore serenità la propria maternità e tornare quanto prima ai rispettivi posti di lavoro. Donne, lavoro e maternità potrebbero costituire un circolo virtuoso e non una sfida impossibile”.
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Source: News UDC Italia