Fine vita: Binetti (Udc), si abusa di parola dignità senza pensare a cura
Roma, 10 dic – Il dl sul fine vita, prima di arrivare al Senato “deve passare dalla commissione Giustizia e Affari sociali all’aula della Camera e, già qui, non sappiamo cosa esattamente succederà, perché non dimentichiamo che questo è un tema profondamente divisivo”. L’avvertimento arriva da Paola Binetti, senatrice Udc, che a 9Colonne ricorda che “noi avevamo già la legge sulle Dat, sul consenso informato”. In questo caso invece “esplicitamente si chiede di depenalizzare il suicidio assistito, l’intervento esplicito da parte di qualcuno nel dare la morte a chi è in condizioni gravi per malattia, dolore insopportabile e altre ragioni”. Ebbene, spiega Binetti, “questo tema lo abbiamo affrontato intensamente nella legge precedente e non può essere semplicemente normato dicendo che ‘se ti aiuto a morire non posso avere alcuna condanna’: la nostra posizione è diversa e guarda in moto proattivo alla valorizzazione delle cure palliative e a una incentivazione dei centri di ricerca contro il dolore”. Secondo Binetti, sul piano etico, “in questo disegno di legge si abusa della parola libertà, si abusa della parola dignità e non si fa alcun riferimento invece alla responsabilità della relazione di cura”
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