(DIRE) Roma, 26 nov. -“Il Covid 19 si conferma,un Virus difficile da battere, nonostante la potente arma del vaccino e nonostante le altre misure, ormai ben note alla maggioranza della
popolazione: distanza fisica, mascherina e sanificazione delle mani e degli ambienti. Anche in Italia dove il numero dei vaccinati sembra essere tra i più alti rispetti ad altri Paesi europei, la curva dei contagi è tornata a crescere e coinvolge sostanzialmente, anche se non esclusivamente, le persone non vaccinate. Tra questi i bambini nella fascia 5-11 anni, per i quali EMA ha dato il via libera al vaccino Pfizer a dose ridotta. Un terzo rispetto al dosaggio previsto per gli adulti, assicurando in cambio a tutti i bambini una copertura pari al 90%. Una sfida che il governo raccoglierà senz’altro nello spirito e nella logica con cui si è mosso finora. Ma vaccinare i bambini, nonostante il parere positivo della Società di Pediatria, suscita ancora una serie di perplessità nei genitori.
E su queste incertezze frutto di conoscenze ancora scarse e di una oggettiva mancanza di dati sui suoi effetti a media-lunga distanza, i No-Vax stanno montando una ulteriore spinta verso la
non vaccinazione. Fanno leva sulle paure dei genitori rispetto ai danni da vaccino, sottovalutando le paure di tutti rispetto al Virus. E’ in atto una paradossale battaglia tra due diverse forme
di paura: tra chi ha paura del virus e chi ha paura del vaccino.” Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC.
“Eppure i genitori sono abituati a vaccinare i loro figli fin dalla nascita secondo un preciso calendario vaccinale che indica chiaramente le vaccinazioni obbligatorie di neonati e bambini da zero a 16 anni. Le vaccinazioni obbligatorie nei bambini, e quelle fortemente raccomandate dal Ministero della Salute, hanno l’obiettivo di prevenire l’insorgenza e il diffondersi di malattie un tempo letali, o molto pericolose per alcuni soggetti. L’obbligo vaccinale riguarda tutti i bambini, che altrimenti non potrebbero frequentare l’asilo nido, la scuola materna; sono obbligatori per l’iscrizione alle scuole elementari e medie, ecc. I genitori lo sanno e nella stragrande maggioranza dei casi provvedono alla vaccinazione senza sollevare problemi particolari. Lo fanno perché intendono proteggere i propri figli e si fidano della scienza. Li conosciamo tutti, perché tutti li abbiamo fatti: dall’antidifterica, all’antipoliomielite; dall’antitetanica alla antipertosse; dall’antimeningococcica anti HPV, e Dall’anti-varicella, all’anti-morbillo, anti-parotite e anti-rosolia. Si comincia dal primo anno di vita e si prosegue secondo l’ordine previsto dal Calendario. Una cultura familiare consolidata e diffusa, che converrà mantenere anche ora davanti alla aggressività di un virus già mutato in varianti ancora più pericolose. I dubbi sugli effetti secondari dei vaccini sono oggi decisamente inferiori ai dubbi sugli effetti del virus, che continua a mietere vittime nonostante tutto”, ha concluso.