Sanità: Binetti, con Pnrr ripensare medicina territoriale e sua gestione
(DIRE) Roma, 14 lug. – La medicina territoriale nel Pnrr “costituisce una delle invenzioni più importanti di questa pandemia: spostare l’asse non soltanto delle risorse economiche, ma anche dei modelli organizzativi per raggiungere modelli assistenziali che arrivino al malato, dove il malato sta, spinti fino alla domiciliarizzazione della medicina e passando per strutture intermedie come possono essere le case della salute”. Così la senatrice Paola BINETTI, Udc, a margine di una conferenza in Senato su ‘Medicina territoriale e Pnrr’. “Abbiamo bisogno di riempire tutti questi passaggi intermedi- sottolinea la senatrice- parlare oggi di territorializzazione della medicina, se non si vogliono fare solo degli slogan, significa costruire un progetto totalmente nuovo. Abbiamo visto che la figura del medico di base a sè stante non è assolutamente in grado di soddisfare questi obiettivi. Dobbiamo quindi immaginare attorno a lui l’infermiere di famiglia, l’infermiere di comunità, le case di comunità. E’ una medicina che va ripensata perchè deve assolvere molti obiettivi, tra questi quello della prevenzione, della cura e della riabilitazione, ovvero le situazioni in cui l’ospedale non è la soluzione”, conclude. La medicina territoriale nel Pnrr “costituisce una delle invenzioni più importanti di questa pandemia: spostare l’asse non soltanto delle risorse economiche, ma anche dei modelli organizzativi per raggiungere modelli assistenziali che arrivino al malato, dove il malato sta, spinti fino alla domiciliarizzazione della medicina e passando per strutture intermedie come possono essere le case della salute”. Così la senatrice Paola BINETTI, Udc, a margine di una conferenza in Senato su ‘Medicina territoriale e Pnrr’. “Abbiamo bisogno di riempire tutti questi passaggi intermedi- sottolinea la senatrice- parlare oggi di territorializzazione della medicina, se non si vogliono fare solo degli slogan, significa costruire un progetto totalmente nuovo. Abbiamo visto che la figura del medico di base a sè stante non è assolutamente in grado di soddisfare questi obiettivi. Dobbiamo quindi immaginare attorno a lui l’infermiere di famiglia, l’infermiere di comunità, le case di comunità. E’ una medicina che va ripensata perchè deve assolvere molti obiettivi, tra questi quello della prevenzione, della cura e della riabilitazione, ovvero le situazioni in cui l’ospedale non è la soluzione”, conclude. (Sor/ Dire) 15:47 14-07-21 NNNN
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