M5s: Binetti (Udc), nella lotta Grillo – Conte ricordare il mito di Edipo
(DIRE) Roma, 3 lug. – “I tormentoni estivi di questa legislatura sono diventati ormai un classico e non è difficile immaginare quale sarà quello del prossimo anno dopo la elezione del Presidente della Repubblica. Comunque questa volta tocca al M5S tenere in fibrillazione tutti, ma proprio tutti, i Palazzi del potere. La profonda mancanza di unità che serpeggia tra i grillini, i cosiddetti contorcimenti del loro regolamento, la dialettica aggressiva e non priva di comicità che serpeggia tra Grillo e Conte, non è affatto difficile da capire o da interpretare, dal momento che è quanto accade in tutte le altre formazioni politiche. Una vera e propria guerra per la conquista del potere interno prima ancora di quello esterno. La coesione c’è fintanto che si arriva a dare struttura e consistenza ad un soggetto politico che può aspirare a conquistare spazi di potere ad extra. Ma quando questa prospettiva si fa vicina e diventa possibile, allora scatta la lotta delle divisioni interne per raggiungere quel punto di forza che consenta di dominare in modo incontrastato. Il M5S ha saputo dire di tutto e di più contro i partiti che erano stati al governo prima che loro arrivassero: lo documentano tutti gli atti parlamentari della precedente legislatura quando erano all’opposizione. Uniti come una pigna da scaglia contro gli altri. Salvo ammalarsi della stessa identica malattia appena si sono avvicinati alla stanza del potere. Tutto già visto, ma ancora non adeguatamente riconosciuto da loro stessi”. Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC, che continua: “La sorte di Grillo non potrà che essere quella di Edipo, perchè lo stesso Conte soffre di un evidente complesso di Edipo che richiede strutturalmente la morte del padre. Ma chissà forse Conte può ricavare dai suoi studi classici tutte le conseguenze di quella morte: dai sette contro Tebe a tutto quello che ne è seguito, finché il povero Edipo non è dovuto migrare a Colono. E’ facile dire: è la politica, ma è anche la storia, la cultura e la memoria. Una politica come lotta del potere ha un destino drammatico che crea dei circuiti da cui sembra impossibile uscire, a meno che non si inneschi un processo radicalmente diverso. Quella della autentica democrazia, intesa come governo condiviso e rappresentativo degli interessi del Paese. Ma in questa fase della conflittualità grillina non si intravede nessuna tutela del bene comune, solo una forte auto-rappresentazione dei propri interessi. Speriamo di arrivare presto ad un autunno più sereno e convincere la Raggi, pessimo rappresentante del potere in salsa grillina, a tornare a casa e liberare Roma dopo cinque anni di degrado e di malgoverno. Nessuno si stupisce che abbia perso la sua maggioranza; perchè probabilmente non l’ha mai avuta: ha solo sostituito coloro che non erano d’accordo con lei e ora qualcuno, come è naturale, sostituirà lei. Anche questo è il governo a Cinquestelle…”.
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