Governo: Binetti (Udc), presto saranno i moderati a governare il Paese
(DIRE) Roma, 29 giu. – “Nell’attuale panorama politico due sono i fatti di maggiore interesse rispetto alle possibili coalizioni nelle prossime avventure elettorali: il destino del M5S, precipitato da una posizione di forte rappresentatività politica a quella di un movimento in cerca di identità e il futuro del Centrodestra, anche lui alla ricerca di una nuova unità dialogica e collaborativa. Nel primo caso il rischio è quello di dissolversi e di perdere consensi e potere, nel secondo caso il rischio è quello di dar vita ad un soggetto strutturalmente fragile. La dinamica più vistosa nel M5S sembra essere la diatriba tra Grillo e Conte, tra una rapida ascesa come movimento di protesta e la rapida caduta come movimento di governo. Nel secondo caso la linea di criticità è marcata dal ruolo dei moderati, che desiderano tornare ad occupare la scena politica posizionandosi al Centro, senza aver paura di confrontarsi con la Sinistra, sempre più lontana da ideali e valori tradizionalmente legati alla cultura di un centro democratico, di ispirazione cattolica, liberale e riformista. Perché non c’è dubbio che Enrico Letta si stia posizionando sempre più a sinistra, cavalcando i temi di una sinistra radicale, sempre più lontana da certi valori legati alla tradizione cattolico-moderata, con la possibile conseguenza che sia Conte, se mai arriverà a fare un partito suo, a sistemarsi guardando più verso il centro della coalizione. Ma per lo stesso motivo nel Centrodestra saranno i moderati a definire sempre più e meglio certe linee strategiche di una azione di governo innovativa, fondata sulla oggettiva competenza nell’arte del buon governo, lasciando alla Meloni tutto il diritto di riaffermare l’identità di una destra più moderna nelle proposte e nelle scelte, ma pur sempre molto molto a destra. Ed è per questo che l’UDC ha ripreso con slancio a parlare nei diversi ambienti economici, sociali e culturali per una proposta politica forte e coraggiosa”. Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC, intervenendo oggi in un incontro con un folto gruppo di giovani interessati a far politica. “L’errore strategico di Grillo con il M5S- aggiunge- è stato quello di raccogliere tanti giovani, per lo più arrabbiati con il sistema; decisi a smontarlo pezzo per pezzo, per aprire i Palazzi del potere come scatole di sardine; ma poi ne ha ceduto la guida a Giuseppe Conte, che del sistema governo è diventato subito garante, come ha confermato l’acrobatico passaggio dal Conte 1 al Conte 2, con due maggioranze radicalmente diverse e conflittuali. Già allora Grillo avrebbe dovuto capire che Conte non avrebbe mai ceduto il bastone del comando, né a lui né a nessun altro. Ma Conte non esprime l’anima originale del M5S, tanto è vero che intende rifondare il Movimento per crearne uno a sua immagine e somiglianza e per Grillo non ci potrà essere spazio, se non per una sorta di nostalgia della piazza e della protesta. Nel Centro Destra succede esattamente il contrario. Berlusconi lancia l’idea del partito unico; Salvini parla di una possibile federazione, mentre la Meloni, che attualmente sembra prima nei sondaggi, preferisce il Fai da te, degno di una destra protagonista dell’opposizione. Ma governare è un’altra cosa. Il Governo richiede equilibrio, prudenza e competenza; classe dirigente ed esperienza; rispetto per le convinzioni profonde del popolo che si vuole governare, per i suoi valori e per le sue aspettative. Da sinistra, mancano oggi queste garanzie. Lo conferma l’enfasi messa per rendere difficile anche solo la libertà di parola e l’espressione di un dissenso moderato e profondo; lo conferma l’accanimento con cui si insiste sulla legge sulla eutanasia, quando tutto il periodo Covid ha confermato come la gente chieda solo di vivere e di vivere nel miglior modo possibile. Si comprime la libertà di parola e si apre alla liberalizzazione delle droghe che della libertà sono il peggior nemico. Il Paese è davvero stanco, anche se le immagini che la stampa e le TV tendono a darne è quello di una crescente esigenza di trasgressione, come se volesse o dovesse accantonare le sue convinzioni più radicate; non ci si stupisca quindi se prima o poi si tornerà ad una visione politica animata dai moderati, che faranno la loro rivoluzione silenziosa, riappropriandosi di ciò che appartiene loro per natura e per cultura; distanti dalla destra e dalla sinistra, collocati semplicemente al Centro”. (Com/Vid/ Dire) 14:49 29-06-21 NNNN
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