I Care-Bene comune, due facce della moneta forte per il futuro
Nell’ ultimo mese due buone notizie. La prima :“I Care” (mi importa, ci tengo, sono pronto ad impegnarmi) frase-concetto ereditata dalla pedagogia di Don Milani, e rilanciata ed attualizzata da Ursula Von der Leyen per una visione costruttiva feconda della nostra Europa. La seconda: “il valore del Bene comune” ricordato dal Presidente Mattarella. Insieme, i due concetti rappresentano le facce di una moneta forte per riprogettare il nostro futuro.. Non basteranno tutti i soldi del Recovery Fund se non avremo responsabilità del nostro agire con azioni personali di supporto alla Comunità, come peraltro abbiamo già dimostrato di saper fare, in milioni di europei, nell’ultimo anno pandemico per contenere la Pandemia.
ATTEGGIAMENTO VIRTUOSO
Mi prendo cura con responsabilità e lo faccio per il Bene comune. È l’atteggiamento più virtuoso che ognuno di noi possa assumere. Nel 53°Rapporto Censis del 2019 lo stato d’animo dominante nel 69% degli italiani era l’incertezza del proprio futuro. E l’ansia individuale o di massa che non si trasforma in energia positiva, concreta nella soluzione dei problemi, apre le porte ad una sindrome umana da stress, sempre più traumatica. Ma ora, nella condizione post Covid i concetti “I Care e Bene comune” devono essere gli apripista della nostra rifondazione.
Mattarella nel premiare gli “eroi civili”, cioè quei cittadini che si erano distinti per azioni di coraggio o anche per il loro particolare impegno civile, apostrofava “Sempre più spesso leggo e sento considerazioni piene di ironia nei confronti dei buoni sentimenti. Voglio dire con garbo ma con chiarezza che preoccuparsi del bene comune non è una espressione buonista da libro Cuore. Bisogna tutti attivarsi concretamente per il bene comune, per la solidarietà che porta progresso al Paese”.
NON SVILIRE I VALORI
Svilire volutamente i valori fondanti della nostra Repubblica: un malcostume che vuol disincantare parole e buoni comportamenti n una rete sociale già provata da crescente crisi di lavoro, economica ,dal venir meno delle tutele sociali. E la Politica svolge in ciò un ruolo molto importante nell’unire e nel dividere parimenti a quanto gli stessi media, da TV , radio, giornali, altro, possono fare come cosi’ apostrofato dal nostro Presidente Mattarella. “Raccontare quel che di buono succede nel Paese è necessario e facendolo, si rende un servizio alla verità e un servizio alla Repubblica”. Il concetto di Bene comune è patrimonio del pensiero politico cattolico ed è alla base della dottrina sociale della Chiesa e di un laicismo moderno, forte e responsabile ,basata sul solidarismo. E’ una imprescindibile esigenza di ogni comunità organizzata , caratterizzata da una cultura omogenea per una organizzazione sociale proiettata verso la felicità naturale ,valore politico per eccellenza. Il bene comune, e non l’individualismo sfrenato, dovrebbe guidare le azioni di ciascuno di noi per costruire un mondo più equo, più partecipato, più solidale. E prendersene cura “I Care” sarebbe garanzia di successo. I Care Italia.
Antonio Cisternino
Medico-Chirurgo Responsabile nazionale Sanità UDC
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