Recovery: Binetti (Udc), donne siano in cabina di regia, segno di Paese migliore
(DIRE) Roma, 3 giu. – “Entra in dirittura di arrivo il PNRR con i suoi obiettivi specifici, tra cui quello che fa riferimento in modo esplicito alle politiche di genere e quindi alla maggiore attenzione da prestare alle donne in questa fase delicatissima di rilancio della vita del Paese. Lo stesso Presidente Mattarella ieri, intervenendo in occasione del 75 anniversario della Repubblica italiana, ha più volte fatto riferimento ad una parità che esiste sulla Carta ma che è negata nei fatti. I dati statistici confermano come il mondo femminile in Italia sia ancora troppo spesso sacrificato a logiche di altro genere e tipo. Lo confermano sia i valori dell’occupazione femminile, tra i più bassi in Europa che la rete dei servizi di cui possono disporre le famiglie, tra le più povere d’Europa. Per il paradosso reale è che in Italia le donne, a confronto con le altre donne che vivono nei diversi Paesi europei, hanno più alti indici di disoccupazione e hanno meno figli. Come se vivessero nella costante aspettativa dell’occasione capace di sbloccare una situazione di stallo che viene da troppo tempo! Nè casalinghe e madri di famiglia full time, né professioniste nel pubblico o privato: sempre in attesa della buona opportunità, quella che potrebbe metterle in condizione di lavorare e di occuparsi dei propri figli. E’ vero che attualmente c’è una Ministra della famiglia e delle Pari opportunità, mentre in passato c’era stata una ministra delle pari opportunità, sia con governi di centrodestra che di centrosinistra, ma sono sempre mancate quelle azioni forti e incisive capaci di cambiare modelli sociali di riferimento e, cosa fondamentale, anche i modelli lavorativi sia nel privato che nella pubblica amministrazione. E il PNRR dovrebbe riuscire laddove finora si sono sempre scontrati, e sono falliti, tutti i tentativi fatti per una piena valorizzazione del lavoro femminile.” Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC. “Forse il nodo cruciale del problema- prosegue- se si vogliono sciogliere questi nodi atavici, sta nel fatto che l’Osservatorio sul Lavoro femminile, in un’ottica integrata sulla creazione e il potenziamento della rete dei servizi, andrebbe posto dentro il MEF. E’ lì dove si crea la cabina di regia, il volano della gestione e dell’amministrazione delle immense risorse che stiamo attendendo con il PNRR che dovrebbe esserci un monitoraggio in tempo reale dell’impatto che ogni decisione ha sulle politiche di genere, con particolare attenzione alle donne. Se vogliamo emergere dallo stallo di un Paese a crescita zero sul piano demografico, per evolvere verso un paese dalla forte vocazione per la transizione eco-tecnologica con tutte le conquiste necessario a raggiugere uno sviluppo socio-economico adeguato alla nostra storia e alla nostra cultura, allora è nel MEF e dal MEF che occorre controllare le decisioni che si prendono, prima ancora che si prendano per essere certi che vadano nella direzione giusta. Tenere insieme politiche demografiche e politiche che riguardano il lavoro nella sua nuova dimensione eco-tecnologica deve diventare la sfida di un Paese che vuole tornare a crescere in tutti i sensi. Il Presidente Draghi è molto attento a garantire una cabina di regia complessiva che controlli investimenti e risultati, ma in quella cabina non c’è nessuna donna. Il che la rende fragile in partenza, come se avesse un vizio genetico, eppure è da lì che si deve ricominciare, in coerenza con le parole del Presidente Mattarella. Speriamo che la svolta della vita della Repubblica, dopo aver compiuto i suoi primi 75 anni riparta da qui. Allora fu l’inizio del voto alle donne a marcare il cambiamento, oggi dovrebbe essere il nuovo ruolo delle donne nelle cabine di regia a segnare il cambiamento per un Paese migliore, più efficace nelle sue decisioni e più efficiente nelle sue realizzazioni”, termina BINETTI.
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Source: News UDC Italia