Dl Sostegni Bis: Binetti (Udc), dopo vaccino è il lavoro vera urgenza del Paese
(DIRE) Roma, 12 mag. – “Fatica a decollare il nuovo Decreto Sostegni e non e’ difficile immaginare quanto possa essere complessa l’operazione del rilancio economico del Paese. Eppure nessuno dubita che occorra fare presto: presto e bene. E qui scattano i distinguo e le perplessita’, anche nell’area dell’attuale maggioranza. Da un lato c’e’ l’atteggiamento di stampo prevalentemente assistenziale tipico del M5S e di una parte del Pd, convinti che tutto si giochi sul reddito di cittadinanza; altrimenti la gente diventa carne da macello, come ha piu’ volte ribadito Luigi Di Maio, che a buon diritto del Reddito di cittadinanza si considera per lo meno padre putativo e che allora lo volle tanto fortemente da chiamare il Decreto con cui lo si istituiva Decreto Dignita’. Oggi sappiamo che, al di la’ di una mera azione assistenziale, quel reddito non ha stimolato affatto la voglia di mettersi in gioco per cercare un lavoro e rinunciare quindi al Reddito di cittadinanza. Sappiamo che chi ha un reddito di cittadinanza difficilmente vorra’ correre il rischio di trovarsi un lavoro in questa nuova fase di resilienza e di ricostruzione prevista con il Recovery Plan. E’ diventato un diritto acquisito, una garanzia per il futuro, a cui, chi lo possiede, non intende affatto rinunciare; con buona pace dei Navigator che hanno preso il largo e sono scomparsi dall’orizzonte, anche loro con il loro reddito fisso, acquisito come uno stipendio ordinario, pur senza essere riusciti a sistemare professionalmente proprio nessuno.” Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC. “Eppure con il nuovo Decreto Sostegni 2 il vero punto qualificante e’ proprio l’impegno personale a rimettersi in movimento per riguadagnare posizioni lavorative in modo autonomo e creativo; grazie allo spirito di iniziativa e al senso di responsabilita’; grazie alle competenze acquisite anche in questa lunga fase di lockdown per ridare dignita’ alla propria vita attraverso una nuova economia economica. Il governo Draghi sembra orientato a calcolare i nuovi contributi a fondo perduto sulla base del calo del fatturato: un indicatore che da’ la misura di quanto e come stessero lavorando i vari imprenditori prima della pandemia. Ma certamente anche sulla riduzione degli utili, drasticamente imposta dalla pandemia. Ora se il calo del fatturato e’ uno specchio realistico del passato, la riduzione degli utili puo’ essere uno specchio deformante del presente e ancor piu’ del futuro. Facile dimostrare cio’ che non ho guadagnato; piu’ difficile dimostrare cosa avrei potuto guadagnare, perche’ in questo caso entrano in gioco spirito di iniziativa, fantasia, creativita’ e soprattutto senso di responsabilita’. Importante comunque e’ la convinzione diffusa che le imprese vanno salvate ora perche’ ogni giorno perso rallenta la ripresa complessiva del paese; rende piu’ difficile ottenere dall’Europa i fondi del PNRR; deprime i lavoratori, molti dei quali non hanno ancora ricevuto quanto dovuto da una cassa integrazione che tarda ad arrivate, ormai da mesi; la vera sfida oggi e’ la ripresa economica, che la vaccinazione generale rende possibile proprio perche’ ha tolto ogni alibi”.
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