Fedez: Binetti (Udc), plateale dimostrazione ambiguità Ddl Zan
(9Colonne) Roma, 3 mag – “La Legge Zan colpisce ancora e colpisce esattamente in quei punti nevralgici che sono stati più volte denunziati non solo da una Lega, accusata a più riprese di accanimento omofobico, ma anche da esponenti della sinistra femminista e soprattutto dalla CEI: la Conferenza episcopale italiana, che ha fatto sue le istanze di Papa Francesco e che non può certo essere accusata di nessuna particolare simpatia nei confronti della Lega e tanto meno di Salvini. Per la Presidenza Cei la legge in discussione al Senato non si deve prestare ad ambiguità interpretative né può combattere la discriminazione con l’intolleranza. Eppure la vicenda Fedez, con la strumentalizzazione del Concertone del 1 maggio, classicamente a tutela dei diritti lavoratori, ne è una plateale dimostrazione. Per chi solleva dubbi e perplessità sulla legge Zan il rischio evidente è quello della denuncia e del processo mediatico”, “ma questa volta l’assist della RAI a Zan, al netto delle pseudopolemiche sulla censura, è stato così netto e privo di contraddittorio, che non ci si può che stupire della parzialità con cui la TV di Stato si è schierata a favore di un tema sensibile, che è ancora agli inizi del dibattito in Senato”. Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC, che continua: “Dopo Grillo, ora Fedez; la TV del cosiddetto intrattenimento è diventata la piazza mediatica da cui si fa politica, si creano i nuovi partiti e si ristabiliscono gli equilibri di potere”, “ribadire il No assoluto alla violenza contro chiunque, e quindi anche contro le persone che la legge Zan vorrebbe tutelare, è d’obbligo; ma non vedere quanto questa legge sia intrinsecamente intollerante nei confronti di un pensiero diverso, dovrebbe essere ormai ovvio a tutti”.
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Source: News UDC Italia