Covid: Binetti (Udc), aprire o non aprire? Servono prudenza e coraggio
(DIRE) Roma, 20 apr. – “Il dibattito che maggiormente appassiona l’opinione pubblica in questi giorni riguarda ancora una volta il grande tema della sicurezza personale e nazionale, in modo ancora conflittuale, per cui si contrappongono: sicurezza sanitaria e sicurezza economica. Il che tradotto in parole povere significa: aprire o non aprire”. Cosi’ la senatrice Udc, Paola BINETTI. “Dopo aver invocato a lungo la riapertura di tutto: scuole, bar e ristoranti, fabbriche ed uffici- continua- oggi si percepisce nell’aria la paura e lo sgomento su cio’ che potrebbe nuovamente accadere. E le espressioni che si sentono piu’ frequentemente ruotano intorno ad una logica del compromesso: si, ma, con un’evidente desiderio di sottrarsi all’assunzione di responsabilita’. Il gioco che sembra appassionare di piu’ e’ quello di chi cerca di scaricare la colpa sempre su qualcun altro. Lo fanno i diversi livelli di governo: comuni e regioni, regioni e ministeri, scuole e trasporti, e cosi’ via via fino all’ultimo cittadino di questo nostro Paese. In questo rimbalzo di colpe e responsabilita’, solo Draghi sembra aver conservato una calma quasi olimpica, quella di chi capisce fino in fondo cosa significhi rischio ragionato e non lo confonde con il rischio calcolato. Ma la verita’ diffusa nel sentire comune e’ che la gente vive questo momento con profonda ambivalenza. Vuole la riapertura di tutto cio’ che fino ad oggi e’ stato il segno tangibile dei nuovi vincoli posti alla propria liberta’, ma nello stesso tempo ne teme le conseguenze. Ancora una volta e’ la paura che detta la linea, anche se e’ una paura diversa da quella dei mesi scorsi”. La senatrice Udc, Paola BINETTI, continua: “Rispetto ad un anno fa l’ottimismo e’ rimasto schiacciato sotto i numeri spaventosi che riguardano le persone che non ci sono piu’: oltre 120.000. C’e’ poi la consapevolezza che, chi ha superato l’aggressione del virus, conserva una sorta di Sindrome post Covid, di cui sono parte integrante la stanchezza prolungata, dolori diffusi, disturbi dell’umore e comunque una rallentata capacita’ di reagire a stimoli e provocazioni. E il futuro appare ancora molto incerto. Se il Piano vaccinale sta comunque dando i suoi frutti e dipende solo dagli approvvigionamenti, il virus conferma una singolare capacita’ di adattamento che crea nello stesso tempo un forte effetto contagio e nuove modalita’ di danno. Il che lascia perplessi gli stessi esperti circa l’evoluzione della pandemia nel prossimo futuro, creando un dubbio assai poco risolvibile. Non ci resta che ragionare sul rischio, come elemento strutturale della nostra vita e assumercene con liberta’ la responsabilita’ per quel che ci compete”. (Mar/ Dire) 16:57 20-04-21 NNNN
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