Minori: Binetti (Udc), per Bonetti va rivista legge sulle adozioni
“SOSTENERE LE POLITICHE DEMOGRAFICHE PER LA FAMIGLIA”
(DIRE) Roma, 15 apr. – “La ministra Bonetti intervenendo oggi in Commissione Bicamerale sull’Infanzia ha affrontato, tra gli altri, anche il tema delle adozioni internazionali, mettendo in evidenza come ci sia bisogno di rivedere la normativa, per rendere piu’ accessibile la possibilita’ di adottare un bambino a tante coppie, che dopo aver superato lunghe e complesse verifiche della loro idoneita’ debbono attendere anni prima di veder realizzato il loro desiderio di genitorialita’”. Lo dice la senatrice UDC, Paola Binetti aggiungendo: “Anche se come dice espressamente la legge non si tratta di dare un bambino ad una famiglia, ma piuttosto una famiglia ad un bambino”. Secondo la parlamentare, “la centralita’ del minore e’ alla base della stessa complessita’ della normativa, che intende tutelare l’interesse del bambino e per questo negli anni ha creato una serie di passaggi intermedi in cui l’adottabilita’ del minore passa anche dalla disponibilita’ all’accoglienza in un circuito familiare che include i nonni, i fratelli, se ci sono, ecc. In altri tempi si cerca di non lasciare nulla di intentato prima di affidare un bambino ad una coppia di genitori, che affrontano non pochi sacrifici prima di accoglierlo in casa. Totalmente diversa e’ la procedura fin qui seguita dalle coppie che ricorrono all’utero in affitto. Nel loro caso ci si limita ad una trattativa economica con l’Agenzia che si occupa di queste pratiche e che mantiene contatti diretti con madri gestazionali disponibili in molti Paesi anche europei, dalla Spagna all’Ucraina, per citarne solo alcuni. Nessuna valutazione previa viene fatta circa l’idoneita’ della coppia adottante, che dopo aver commissionato il bambino e averlo fatto riconoscere nel Paese in cui la normativa lo consente, arriva in Italia e ne richiede semplicemente la trascrizione nell’anagrafe nazionale, certa di ottenerla anche in base alle ultime sentenze della Cassazione”.Paola Binetti, intervenendo durante la riunione della Commissione bicamerale, dove ha parlato la Ministra della Famiglia, aggiunge: “Alla Camera dei Deputati sono stati recentemente incardinati alcuni ddl in cui si cerca di regolamentare la pratica dell’utero in affitto, attualmente proibita in Italia dalla Legge 40/2004. Gia’ durante il dibattito che ha accompagnato la legge sulle Unioni civili la stepchild adoption venne eliminata dalla legge, proprio perche’ durante la discussione erano emerse enormi perplessita’ da parte di moltissimi esponenti sia del centrodestra che del centrosinistra. Appariva sufficientemente chiaro allora che sarebbe stato un ostacolo insormontabile inserire nella legge una responsabilita’ di tipo genitoriale che avrebbe implicato il ricorso all’utero in affitto. Anche per l’evidente sproporzione che c’e’ tra l’estrema prudenza con cui si procede alle normali adozioni e questo tipo di adozione del tutto peculiare. Da un lato processi lunghi e complessi, dall’altro una scorciatoia facilmente aggirabile da parte di chi dispone risorse economiche adeguate, anche se manca di ogni altro requisito previsto dalla legge sulle adozioni. In un momento come l’attuale in cui le politiche demografiche, tuttora gravemente carenti, non riescono affatto ad invertire l’andamento del lungo inverno demografico. In Italia mancano all’appello molti molti bambini, per cui siamo considerati un Paese che invecchia, proprio perche’ tante madri e tanti padri potenziali si sentono lasciati soli, riteniamo essenziale che accanto alla revisione della legge sulle adozioni, ci si interroghi con maggiore lucidita’ su cosa fare per riportare al centro del dibattito politico la questione della natalita’”. La senatrice UDC conclude: “Le famiglie oggi soffrono per l’incertezza sociale ed economica; le giovani coppie stentano a raggiungere quella autonomia professionale che potrebbe dare loro maggiore sicurezza nell’investire in un futuro per i propri figli. Al Ministero della Famiglia e concretamente alla Ministra Bonetti chiediamo di supportare in tutti i modi possibili il desiderio di maternita’ e paternita’ di chi desidera accogliere i propri figli nel contesto di una relazione solida, capace di accompagnarli a lungo nel loro processo di crescita umana e sociale.”
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Source: News UDC Italia