Recovery: Binetti, l’uso dei fondi promuova e incentivi il merito
“CON LA RELAZIONE APPROVATA SI TORNA ALLA CENTRALITA’ DEL PARLAMENTO” (DIRE) Roma, 1 apr. – “Camera e Senato hanno investito molto del loro tempo in queste ultime settimane per analizzare le proposte del PNRR elaborate da Governo e su questa base predisporre delle Risoluzioni concrete per orientare l’azione del governo stesso. La cosa non dovrebbe fare notizia, mentre invece ribalta uno stile di lavoro che nei due precedenti governi Conte aveva avuto un tono decisamente diverso. Il punto chiave e’ che se in Italia si vuole rilanciare un approccio realmente piu’ democratico, nei fatti e non solo nelle affermazioni di principio, allora bisogna tornare alla centralita’ del Parlamento; al riconoscimento del suo ruolo e quindi della responsabilita’ di tutti coloro che ne fanno parte. E il nuovo approccio al PNRR, con le mozioni approvate oggi in Senato, sembra indicare proprio questa rivoluzione”. Lo dice Paola Binetti, senatrice Udc. “Non a caso nella Relazione al PNRR approvata dal Governo- sottolinea la parlamentare- si legge che il Governo si impegna ‘a redigere il Piano nazionale di ripresa e resilienza, nella sua versione definitiva, tenendo conto degli orientamenti’ espressi dal Parlamento e a ‘rendere comunicazioni alle Camere prima della sua trasmissione alla Commissione europea’. Ossia il governo non si limita ad informare il Parlamento di quanto convenuto in sede del Cdm, ma condivide con lui tutto l’iter del PNRR: dalla sua natura, perche’ non sia stravolta, alla tempistica e alle modalita’ di realizzazione delle riforme strutturali e di tutti gli interventi programmati. Ma, cosa ancor piu’ rilevante sul piano pragmatico, il parlamento e’ sollecitato ad intervenire anche in merito alla ripartizione della spesa tra spesa in conto capitale e spesa di parte corrente. Superando una serie di anacronistici pregiudizi si chiede di favorire un forte coinvolgimento dei privati attraverso l’utilizzo di strumenti che favoriscano l’apporto del capitale privato per raggiungere gli obiettivi del Piano, anche attraverso l’utilizzo del Project financing”. La senatrice Udc Paola Binetti continua: In Italia il rapporto Pubblico-Privato rappresenta una di quelle criticita’, viziate da pregiudizi che spesso sconfinano nel sospetto e che rendono difficile, per esempio, garantire alla scuola paritaria quella piena collaborazione ad obiettivi comuni, cosi’ come accade con la sanita’, con le universita’, con il mono delle imprese. L’approccio centralistico, nonostante una serie di smentite fornite dai fatti, sembra porsi come unita’ di misura di efficienza e di qualita’, mentre in realta’ l’efficacia degli interventi e la loro tempestivita’ sta nelle competenze di chi governa i processi assai di piu’ che nei modelli proposti. Il Governo Draghi se sara’, come e’ nelle sue premesse, fortemente ancorato a criteri meritocratici dovrebbe smascherare questi luoghi comuni e offrire pari opportunita’ a chi davvero vuole mettersi in gioco, disposto anche a rischiare per assicurare al nostro Paese una forte spinta propulsiva per uscire da un immobilismo che da tempo ne blocca le riforme e lo slancio creativo. Per questo investire al Sud, investire nella ricerca, anche in quella dei piccoli atenei; valorizzare l’universo femminile, liberare capacita’ e competenze dei giovani; sostenere progetti concreti, innovativi, con obiettivi chiari e metodologie di lavoro rigorose, a prescindere dall’eta’, dalla provenienza e dal genere dei proponenti; concentrati solo nelle prospettive di sviluppo reale che offrono puo’ essere una chiave di lettura e i monitoraggio interessante del nuovo PNRR”.
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Source: News UDC Italia