Vaccino: Binetti, basta caos, possibile fare prima e meglio
(DIRE) Roma, 23 mar. – “Ancora oggi in fatto di vaccini e’ difficile immaginare un maggiore caos a livello comunicativo: le buone notizie si alternano all’esperienza che di fatto le persone sono costrette a fare davanti all’impatto con la realta’. Sappiamo che ieri sono orrivate centinaia di migliaia di dosi del vaccino Moderna; mentre per oggi e’ atteso un milione di dosi del vaccino Pfeizer: una buona notizia per tutti, dal momento che nonostante le rassicurazioni che vengono quotidianamente fornite ai cittadini, sono proprio loro a conservare ancora, nonostante tutto, alcune perplessita’ nei confronti del vaccino di AstraZeneka. Ma il fatto che i vaccini stiano arrivando a dosi massicce non impedisce di constatare il ritmo rallentato delle somministrazioni”. Lo dice Paola Binetti, senatrice dell’Udc, che attacca: “Questo non accade solo in Lombardia, dove fa scandalo che in una delle regioni da sempre considerati al top per l’assistenza sanitaria e per l’evoluzione tecnologica delle sue strutture, si assiste al flop delle prenotazioni e della convocazione di persone che stanno aspettando il vaccino come la maggiore speranza possibile per evitare il rischio di ammalarsi di Covid19. Ma se sono ancora del tutto insufficienti, rispetto alle attese, gli ultraottantenni vaccinati, ben poso si e’ fatto per vaccinare persone con disabilita’ i con una malattia rara”. “Nonostante gli annunci fatti; nonostante le garanzie offerte ai caregiver che di loro si prendono cura ogni giorno: i vaccini per loro non ci sono ancora. La sensazione- prosegue Binetti- e’ che anche questo governo si muova lungo una linea estremamente precaria tra annunci e promesse da un lato e fatti concreti dall’altro. Per non parlare delle complessita’ tecnico-burocratiche con cui tante persone, non esperte sul piano digitale, debbono confrontarsi per potersi registrare e quindi mettersi in lista e potersi vaccinare. Basta pensare alle persone senza fissa dimora, che mai riusciranno a vaccinarsi, se qualcuno non facilitera’ loro l’iter burocratico. Ma il bombardamento comunicativo istituzionale, quello per intenderci che va in onda tutti i giorni su tutti i tg, tende a dare una immagine falsamente rassicurante di un tema-problema che si capisce solo quando si fa un confronto con altri Paesi e ci si chiede perche’ in Italia si vaccini ancora troppo poco, mentre tanti vaccini arrivano e tanti altri sono conservati nei frigo in attesa di somministrare la seconda dose”. Per Binetti “in questo nulla e’ cambiato rispetto al governo precedente. Promesse e annunci in netto contrasto con i fatti. Grida e proclami, ma problemi che stentano ancora a trovare una loro soluzione. Il numero delle persone che muoiono ogni giorno resta alto. Le terapie intensive sono ancora intasate; i tamponi rivelano che il virus gode di ottima salute e tende ad adattarsi alle nuove situazioni per sottrarsi ai tentativi di batterlo. Serve una soluzione in cui gli aspetti organizzativi assumano come punto di riferimento chiaro un solo concetto: occorre vaccinare subito il maggior numero di persone possibile, intrecciando tre parametri: l’eta’, la fragilita’, i servizi essenziali”. (Com/Anb/ Dire) 10:50 23-03-21 NNNN
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