Giochi: Binetti (Udc), attenzione a danni per minori e fasce deboli
(DIRE) Roma, 9 mar. – “Nonostante le restrizioni imposte dalla perdurante pandemia da Covid gli italiani hanno continuato a giocare scegliendo un modo decisamente illegale, quasi sempre gestito dalla criminalita’ organizzata, ma fortunatamente intercettato dall’Agenzia delle entrate e dalla Guardia di finanza. Per questo e’ facile ricostruirne le dimensioni: lo Stato ha perduto circa sei miliardi, mentre il comparto del gioco, a causa delle chiusure pandemiche disposte dal governo, e’ passato da 74,1 miliardi del 2019 ai 39 miliardi del 2020 (-35,1). Contestualmente si e’ ridotta la popolazione dei lavoratori che gravitano intorno al mondo del gioco legale: non solo di coloro che si occupano specificamente delle attivita’ di gioco, ma anche di quanti lavorano nel variegato mondo dei servizi che gravitano intorno al gioco. Dai dipendenti dei bar, al settore delle pulizie, dal personale amministrativo alla vigilanza ecc., tutti in cassa integrazione e senza prospettive di riapertura a breve: non a caso cio’ che piu’ li preoccupa e’ proprio il rischio di una possibile chiusura definitiva. Sembra che si tratti di oltre 30.000 addetti, che dovranno riorientare le loro scelte professionali verso altri ambiti e settori”. Lo dice Paola BINETTI, senatrice dell’Udc, che aggiunge: “Come in tutti i settori del commercio, con eccezione dell’agroalimentare, l’emergenza epidemiologica e il lockdown che ne e’ la diretta conseguenza hanno comportato nell’ultimo anno un impatto notevole sia sul piano erariale derivante dal gioco che sui bilanci dei concessionari e a cascata di tutti gli operatori del settore. Gli unici che non ne hanno risentito e anzi hanno vito crescere le loro entrate sono stati i gestori del gioco illegale, soprattutto nell’ambito delle scommesse”.(SEGUE) -2- (DIRE) Roma, 9 mar. – “Negli ultimi anni- prosegue BINETTI- il settore del gioco legale era cresciuto al punto da superare i 100 miliardi e assicurare in questo modo alle casse dello Stato, attraverso l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, una media di almeno 10 miliardi annui. Una sorta di cassaforte a cui si finiva con l’attingere con una certa facilita’ in occasione di ogni legge di bilancio. Evidentemente tra gli italiani sussiste una certa propensione al gioco, per cui davanti alle restrizioni imposte dal Virus hanno continuato a giocare, indirizzandosi verso il gioco illegale. Ma cio’ che sorprende e’ che pur trattandosi di piattaforme intercettate dall’Agenzia e dalla Guardia di finanza, il gioco illegale ha comunque raggiunto la ragguardevole cifra di 22 miliardi. In molti casi si e’ potuto riscontrare un vero e proprio coinvolgimento di cosa nostra”. Per BINETTI “il contrasto al gioco illegale pero’ non puo’ risolversi un ritorno alla enorme diffusione che il gioco legale aveva raggiuto prima della pandemia. Se e’ necessario agire velocemente e efficacemente per un netto contrasto alla criminalita’; se e’ giusto tutelare gli operatori della filiera regolare e legale del gioco; e’ ancor piu’ necessario proteggere i giocatori sia da proposte di gioco illegali, totalmente prive di alcuna garanzia e salvaguardare le fasce piu’ deboli, prime fra tutte i minori, che troppo spesso venivano coinvolti in un meccanismo che li rendeva dipendenti dal gioco e dall’usura, esposti loro stessi a scivolare nelle maglie di una microcriminalita’”. (Com/Anb/ Dire) 16:48 09-03-21 NNNN
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