Governo: Binetti (Udc), crisi si avvicina, no elezioni anticipate
(DIRE) Roma, 7 gen. – “L’opposizione per essere efficace in democrazia non puo’ e non deve mai essere violenta. E quanto sta accadendo negli Usa conferma pero’ che il rischio e’ sempre in agguato e basta poco per esacerbare gli animi di persone provate dalla pandemia, con tutte le sue conseguenze, i suoi malati e i suoi morti, la sia disoccupazione e il feroce impoverimento generale. Chi sta all’opposizione ha facilmente buon gioco nel sollevare problemi non risolti; nell’accentuare il cumulo delle cose che non vanno; nell’offuscare la prospettiva di speranza, di cui tutti hanno bisogno per credere che le cose potranno e dovranno migliorare. Ma chi sta al governo non dovrebbe mai sottovalutare il disagio e la sofferenza di chi non vede riconosciuti i suoi diritti e pensa che chi governa non stia facendo il suo dovere. La storia dara’ il suo giudizio sul governo Trump, ma la cronaca di ieri sera era devastante, con le immagini in diretta di un Parlamento umiliato e impotente; impossibile l’esercizio del normale lavoro parlamentare e quindi fin troppo scontato il ricorso a maniere che di democratico non avevano proprio nulla e ricordavano invece lo scontro fisico, che esplode quando vengono meno le parole e le argomentazioni piu’ logiche e razionali. Niente a che vedere con quanto sta accadendo in Italia e nel nostro Parlamento in questi giorni. Ma sarebbe grave non cogliere la profondita’ del disagio diffuso nella popolazione; il senso oppressivo di un governo che non e’ affatto all’altezza della situazione e quindi non offre soluzioni credibili. Pesa il pasticcio enorme delle scuole, in cui gli studenti, soprattutto quelli della SMS, interpretano la confusione delle indicazioni ministeriali come segno concreto di disabilita’ governativa. Pesa la disoccupazione della popolazione in eta’ lavorativa, a cui la cassa integrata o l’indennita’ di disoccupazione non bastano piu’ ne’ per mantenere la famiglia ne’ per dare senso al loro tempo e alla loro vita”.” Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC, che continua: “Le scene di ieri dagli USA, la piu’ grande democrazia del mondo, non possono che dissuadere chiunque in questi giorni in Italia stia pensando ad andare ad elezioni anticipate. La pandemia ha creato un vulnus dalle dimensioni pressoche’ globalizzate nel corpo, nel cuore e nella mente di milioni di persone. Nessuno puo’ assumersi la responsabilita’ di implementare i livelli di caos e di confusione socio-economica in cui anche l’Italia oggi si trova. C’e’ bisogno di soluzioni inclusive; urge un governo di larghe intese in cui le persone abbiano profili di competenza e di esperienza ineccepibili. E siano in grado di collaborare, accompagnando questa legislatura alla sua naturale conclusione tra poco piu’ di due anni. Nel frattempo c’e’ il nostro primo G 20, in cui saremo una vetrina per il mondo intero; c’e’ l’elezione del Presidente della Repubblica, che dovra’ garantire al Paese pace e serenita’ per almeno 7 anni; ci sono i tanto attesi fondi previsti da un Recovery Plan che ad oggi non appare ancora ne’ ben definito, ne’ tanto meno soddisfacente. C’e’ in altri termini un Paese da rimettere in piedi, trasmettendo quel tanto di ottimismo alle giovani famiglie da spingerle ad avere figli, in una crisi demografica senza precedenti. C’e’ da riparare il danno incalcolabile fatto alla scuola con un vero e proprio buco nero nella preparazione umana e culturale degli studenti; c’e’ da rilanciare il mondo delle piccole e medie imprese, chiuse in un lockdown esasperante da troppo tempo. C’e’ da difendere il meglio del Made in Italy perche’ non finisca nelle mani di avvoltoi stranieri, che esternazionalizzeranno qualunque tipo di produzione, depauperando ulteriormente il nostro Paese. Serve uno sguardo piu’ ampio e piu’ profondo di quello con cui Conte finora ha guidato l’Italia; ma serve anche un parlamento meno diviso, meno spaccato, che veda riconosciuto il suo ruolo, a conferma del fatto che I’Italia e’ ancora una democrazia rappresentativa di un Paese reale e non la falsa rappresentazione di una serie di giochi di potere, buoni solo per chi li fa. A questa crisi di governo si puo’ rispondere solo allargando la base di quanti ne fanno parte, sapendo avere il coraggio di valutare chi ha governato finora e giudicarlo dai fatti, a cominciare -insisto- dalla scuola, che naviga senza guida in un mare gia’ di suo sufficientemente tempestoso”. (Com/Anb
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