Happy new “Vax year” 2021 di Antonio Cisternino, Medico-Chirurgo Responsabile nazionale Sanità UDC
Il vaccino è arrivato. Da non crederci, visto che solo sette mesi fa, in piena pandemia Fase 1, invocarlo era come chiedere un miracolo impossibile più che vivere una lontana speranza. Invece il vaccino, il primo di altri che presto arriveranno, è già all’Ospedale Spallanzani di Roma scortato da un Servizio d’ordine di massima sicurezza. Al primo condivisibile scetticismo di molti di noi, certo dettato dalla palese fretta delle case produttrici di avere le certificazioni necessarie alla commercializzazione del farmaco senza aver ancora ufficializzato i dati della sperimentazione, con la pubblicazione fatta in data 10 Dicembre dalla prestigiosa rivista scientifica mondiale The New England Journal of Medecine, con il Lavoro “Safety and Efficacy of the BNT162b Covid-19 Vaccine” by F.P.Polack et al., molti rumors sono stati al momento sopiti. Prima di altre future soluzioni terapeutiche, integrative o primarie contro il Covid-19, certamente il vaccino, questo primo BNT162b, già disponibile, apre le porte ad un nuovo più rassicurante futuro per il nostro Pianeta. Il vaccino sarà di libera scelta e gratuito.
Conoscere allora meglio alcuni aspetti pratici e non solo, permetterà ad ognuno di noi di fare una scelta più consapevole e responsabile nella decisione se vaccinarsi o meno. L’AIFA, ovvero l’Agenzia Italiana per il Farmaco, ha già prontamente emanato una serie di informazioni che potranno agevolare ogni persona in riflessioni analitiche per proteggere sé stessi e valutate quanto la scelta di ognuno nel vaccinarsi possa essere utile al mondo intero per consolidare quel muro di difesa di immunità di massa contro il virus.
Cosa è necessario sapere su questo nuovo vaccino approntato con una tecnica di laboratorio geniale e del tutto innovativa rispetto a quelle fino ad’ora conosciute: il vaccino non contiene il virus, non può quindi provocare la malattia da coronavirus Covid-19 ma può solo prevenirla. Viene somministrato in due tempi a distanza di almeno 21 giorni l’uno dall’altro. La inoculazione del vaccino introduce nelle cellule del ricevente, solo l’informazione genetica che servirà alla cellula umana per costruire copie di una proteina chiamata “proteina Spike” che è quella che utilizza il virus per entrare nella nostra cellula umana.
Le proteine-copia prodotte nell’uomo dopo il vaccino stimoleranno il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici che bloccheranno le proteine Spike del virus e ne impediranno l’ingresso nelle nostre cellule, proteggendoci dall’infezione. Gli studi sui vaccini anti Covid-19 hanno arruolato un numero di persone dieci volte superiore agli standard degli studi analoghi fatti in precedenza per lo sviluppo di altri vaccini, numeri più che adeguati a dimostrare efficacia e sicurezza secondo i report scientifici prodotti. Non è stata saltata nessuna delle fasi di verifica dell’efficacia e della sicurezza: i tempi brevi sono stati resi possibili solo grazie alle ricerche già condotte da molti anni sui vaccini a RNA ma soprattutto dalle grandi risorse economiche ed umane messe a disposizione da molti Governi. Mai come ora il Mondo si è cosi unito creando catene di solidarietà scientifica. Il profilo di sicurezza ed efficacia di questo vaccino è stato valutato in sei paesi: Stati Uniti, Germania, Brasile, Argentina, Sudafrica e Turchia, con la partecipazione di oltre 44.000 persone. Lo studio ha mostrato che il numero di casi sintomatici di Covid-19 si è ridotto del 95% nei soggetti che hanno ricevuto il vaccino e la durata della protezione dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi. Non ci sono ancora dati sulla intercambiabilità tra i diversi vaccini, pertanto chi si sottopone alla vaccinazione con il vaccino Covid-19 mRNA BNT162b2, continuerà a utilizzare il medesimo vaccino anche per la seconda dose.
Le reazioni avverse osservate più frequentemente nello studio sul vaccino Covid-19 mRNA BNT162b2 sono stati in genere di entità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione. I positivi a Covid-19 invece non necessiteranno di una vaccinazione nella prima fase della campagna vaccinale, mentre sarà necessario monitorare fin dalla somministrazione del vaccino i dati sulla produzione di anticorpi e la durata della protezione immunitaria. Come per tutti i vaccini, anche questo deve essere somministrato sotto stretta vigilanza medica effettuata da medici e infermieri dei servizi vaccinali pubblici, esperti nelle tecniche di vaccinazione. Prima della vaccinazione il personale sanitario porrà alla persona una serie di precise e semplici domande, utilizzando una scheda standardizzata. Il vaccino non è controindicato e non esclude le donne in gravidanza dalla vaccinazione. Anzi la gravidanza, se associata a fattori di rischio quali il diabete, le malattie cardiovascolari e l’obesità, potrebbe renderla maggiormente a rischio per Covid-19. Questo vaccino non è al momento raccomandato nei bambini di età inferiore a 16 anni e non vi sono ancora dati sull’interferenza tra vaccinazione anti COVID-19 e altre vaccinazioni come ad esempio quella per l’influenza.
La campagna di vaccinazione si svolgerà in più fasi e i cittadini saranno invitati ad effettuarla in un ordine di priorità definito dal rischio che alcune categorie di persone hanno nell’essere più esposte all’infezione. I vaccini disponibili attualmente saranno utilizzati soltanto nei presidi ufficiali definiti dal Piano vaccini e non saranno disponibili nelle farmacie o nel mercato privato. Il vaccino protegge la singola persona. Per effettuare la vaccinazione basterà recarsi in un punto vaccinale con documento di identità valido e la tessera sanitaria.
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