Vaccino covid 19. La speranza nella prudenza
La pandemia SARS-CoV-2 è diventata la peggiore crisi sanitaria dell’ultimo secolo per l’alta contagiosità ed il gran numero di decessi. Ed il lavoro senza sosta e preziosissimo di Tutti-scienziati, medici, personale sanitario, amministratori, politici ed altri- ha fin qui prodotto un gran numero di informazioni che ci permettono oggi di poter orientare meglio le nostre terapie e le strategie sanitarie per la riduzione del contagio. Ma ancora molto resta da fare.
Punti Fermi: nella prevenzione – mascherine, lavaggio delle mani e distanziamento individuale – nelle terapie- protocolli di efficacia applicati in modo pressoché unitari nei vari ospedali- nella rete assistenziale – sempre più a fuoco strategie di efficacia territoriale (maggiore azione dei MMG, uso di strumenti domiciliari come saturimetri, ossigeno terapia, dispositivi di protezione). Punti Dolenti: troppi i ricoveri in Ospedale con occupazione impropria di un gran numero di posti letto sottratti a pazienti bisognosi di altre cure -altro enorme problema sanitario-, sostanziale assenza nel Territorio delle USCA (Unità sanitarie di continuità assistenziali).
Punti ancora oscuri della scienza sul Covid 19: la notevole variabilità clinica di sviluppo della malattia da Covid: alcune persone infette non sviluppano mai sintomi, altre sane hanno polmoniti gravi o mortali; l’età sembra non essere più una certezza; incerta è la durata dell’immunità poiché gli anticorpi acquisiti si perdono in poco tempo, fenomeno questo che non permetterebbe di ottenere quella auspicata immunità di gregge. Inoltre in fase acuta non sappiamo qual è la quantità di anticorpi necessaria a bloccare l’infezione. Come sostengono alcuni Esperti, è probabile che il sistema immunitario vada oltre gli anticorpi con l’attivazione dei linfociti T (importanti per l’immunità a lungo termine). Preoccupano poi le mutazioni del Virus che potrebbe diventare anche più aggressivo e questo diventerebbe un grande problema perché renderebbe inutile il vaccino approntato su un virus sostanzialmente diverso.
Perché il vaccino? Il vaccino è un medicinale biologico composto da uno o più principi attivi estratti da un microrganismo (batterio, virus, altro) somministrato a soggetti sani, che non cura la malattia, ma la previene ed ha lo scopo di immunizzare il nostro organismo, stimolando la produzione di anticorpi. Tutte queste osservazioni portano direttamente alla domanda: quanto funzionerà il Vaccino anti-Covid ? La BioNT-Pfizer ha affermato che l’analisi ha rilevato che il vaccino è stato efficace per oltre il 90% nel prevenire la malattia tra i volontari dello studio che non avevano prove di una precedente infezione da Covid-19, ma abbiamo necessità di avere prove di efficacia su larga scala. I dati diffusi da Pfizer lunedì u.s. 9 Novembre sono stai forniti in un comunicato stampa, non in una rivista medica peer-reviewed. Non è una prova conclusiva che il vaccino sia sicuro ed efficace. Ed il 90% di efficacia potrebbe ridursi con il procedere della sperimentazione sulle cosiddette 44.000 persone sottoposte alla sperimentazione. Solo allora si valuterà se il vaccino protegge dallo sviluppo di forme gravi di malattia e se il vaccino protegge le persone già infettate.
Allora altra domanda spontanea è: rischiamo di avere un Vaccino debole? Questa ipotesi è possibile. Sviluppare un nuovo vaccino è cosa lunga e complessa ed appartiene alla più nobile scienza umana che oggi possa raccontarsi a frutto delle migliori ricerche scientifiche fin qui prodotte dall’uomo. La difficoltà di dover contenere la pandemia Covid-19, rende l’attesa del vaccino ancora più febbrile. È un momento di grande attesa per tutto il nostro Pianeta legato alla necessità umana di far fronte all’epidemia certamente, ma anche per la voglia naturale di ogni Continente (Europa, Russia, USA, Cina) di essere primi nel lancio del vaccino, come palese è la competizione commerciale mondiale tra i diversi colossi aziendali farmaceutici per la messa a punto dello stesso. BioNt-Pfizer stanno chiedendo una autorizzazione d’urgenza per la registrazione del farmaco ma anche Moderna ed Astra-Zeneca sono in dirittura di arrivo nella conclusione della terza fase della sperimentazione. Ed altri vaccini sono alle porte. Che significato ha il vaccino Pfizer per la lotta a COVID-19? È la notizia, di grande rilevanza, che tutto il mondo aspettava.
Ma restano aperti interrogativi importanti perché le case farmaceutiche non hanno ancora presentato i dati clinici della sperimentazione. Quindi: chi proteggiamo?, per quanto tempo?, con quali possibili reazioni avverse? Sono domande lecite. Ciò non deve indebolire l’entusiasmo per un grande risultato apparentemente raggiunto e la speranza di aver partita vinta sul Covid 19. Sconfiggeremo il virus. Ed il successo dipenderà non solo dall’efficacia di buoni vaccini ma anche dalle organizzazioni dei piani vaccinali-bisognerà vaccinare milioni di persone e farlo per due volte – se il vaccino sarà quello di BioNT-Pfizer. Bisognerà convincere le persone a vaccinarsi e monitorare le campagne vaccinali. Aspettiamoci sicuramente un futuro prossimo con meno lock-down e tornare ad una desiderata normalità. Noi medici, scienziati ed il mondo della Scienza in generale restiamo prudenti ma con ottimismo. Mai come adesso è importante far prevalere una etica di scienza e di fede senza logiche di profitto -le prime speculazioni di Borsa di queste ultime ore sono sotto gli occhi di noi tutti. L’accesso ai dati clinici della sperimentazione e la loro lettura è una giusta pretesa che le Persone, gli scienziati ed i politici, che possono rendere questo mondo migliore devono poter chiedere ed ottenere. Ed il mondo prudentemente sogna.
The post Vaccino covid 19. La speranza nella prudenza first appeared on UDC Italia.
Source: News UDC Italia