Dl ristori: Binetti (Udc), aiutare anche le categorie non protette
(DIRE) Roma, 27 ott. – “L’effetto devastante del virus sta diventando sempre piu’ penetrante anche nel tessuto economico-sociale del Paese. E la principale risorsa messa in campo dal governo per fronteggiare il lockdown e’ quella degli aiuti di Stato, con l’intenzione che tutte le categorie penalizzate possano avvantaggiarsene. E come e’ facile immaginare ogni giorno anche in questo campo vale il principio del contagio e ogni giorno si aggiungono nuove attivita’ e nuove categorie di lavoratori alla lista di quelle che dichiarano di aver diritto ad un aiuto dello Stato. Nel mondo dello spettacolo entrano in gioco tutti: dagli attori alle biglietterie esterne, con il pieno coinvolgimento delle societa’ di noleggio per gli eventi”. Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, Udc. “Anche i tassisti premono per entrare nella lista delle societa’ danneggiate: in teoria non sono stati fermati, non hanno un orario ridotto, ma la richiesta di taxi e’ calata enormemente anche per il coprifuoco serale”, prosegue. “In realta’ tra le diverse attivita’, non solo commerciali, e intere categorie di professionisti si e’ messo un movimento un effetto domino che risulta difficile da controllare. Tutto il Paese e’ in difficolta’ e chiunque abbia ricevuto un supporto nella prima fase della pandemia non lo ha considerato affatto adeguato e si appresta a giudicare del tutto insufficiente l’aiuto che potrebbe ricevere in questa seconda ondata di pandemia. E chi non ha ricevuto nulla prima e teme di non ricevere nulla ora si sente vittima di un governo che invece di includere, discrimina, accentuando le differenze socio-economiche tra le diverse classi, favorendone alcune e dimenticandone altre. Nonostante la overdose di dpcm in questi primi 10 mesi del 2020, c’e’ grande attesa per il cosiddetto Decreto Ristori, atteso oggi in consiglio dei ministri. Valore previsto 4,5 miliardi di euro, ma sono in molti a credere che si tratta di un valore destinato a moltiplicarsi, anche per far fronte alla rabbia che si sta aggiungendo al disagio sociale generalizzato”. BINETTI continua: “Gli aiuti di stato non potranno raggiungere le categorie abitualmente meno protette, quelle per cui la soglia di poverta’ e’ un’esperienza quasi quotidiana; sono i cosiddetti lavoratori atipici, spesso lavoratori in nero, sottopagati e non coperti da nessuna forma di assicurazione. Nessuno si sta prendendo cura di loro, e non a caso e’ attraverso di loro che si alimenta la protesta sociale che sta prendendo forma in questi giorni. Le mille diverse forme di volontariato e di creativita’ dettata dalla carita’, sono stremate dallo sforzo fatto in questi mesi e sono loro stessi prostrati dal rischio di contrarre il virus. Si tratta spesso di pensionati che assistono con il loro tempo e le loro risorse limitate non solo figli e nipoti, ma anche persone che per i motivi piu’ diversi hanno perso quella autonomia che garantisce la loro dignita’ di vita. E’ vero che al governo resta il problema di far quadrare i conti, visto che utilizza gli avanzi di cassa degli interventi degli ultimi mesi. Ma le categorie non protette, spesso anche senza voce sindacale, sono assai di piu’ di quelle elencate e il governo dovra’ trovare una soluzione anche per loro, se non vuole fare i conti oggi con la rabbia e la delusione, ma domani con la disperazione, che e’ molto molto piu’ pericolosa, perche’ appartiene a chi non ha piu’ nulla da perdere”, conclude. (Com/Lum/ Dire) 12:54 27-10-20 NNNNh
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