Coronavirus: Binetti (Udc), Cts, inutili rigori e incomprensibili rimandi
(DIRE) Roma, 7 ago. – “Leggere i famosi documenti del CTS, finora secretati, riserva una serie di sorprese che vale la pena mettere in evidenza a conferma di uno spirito critico positivo che non puo’ essere confuso ne’ con l’ostruzionismo di una opposizione becera, ne’ con il negazionismo di chi fa teorie costruite sul nulla. Mancano pero’ le carte su Alzano e Nembro la cui vicenda ha assunto rilevanti connotazioni politiche, segno evidente che il governo conserva dei dubbi sul suo stesso operare. I dati eclatanti, tra quelli riportati, sono sostanzialmente due: secondo il CTS non sarebbe stato necessario estendere il lock down, certamente indispensabile in alcune regioni, a tutto il Paese. E in quanto all’uso delle mascherine, necessario in determinate circostanze, sussistevano forti perplessita’ su di un suo uso generalizzato. In altri termini due dei punti forti della politica governativa di questi mesi erano stati proposti dal CTS in un contesto di maggiore flessibilita’ ed adattabilita’ alle circostanze. Niente a che vedere quindi con la chiusura totale, che ha riguardato l’intero Paese, delle scuole e delle chiese; di tutti gli esercizi commerciali e di quegli spazi pubblici come parchi e giardini. Si sarebbero potuti intercettare prima, piu’ e meglio bisogni come quelli dei bambini, soprattutto di coloro che presentavano una qualche disabilita’, per garantire loro una liberta’ di movimento superiore a quella offerta da appartamenti di 60-70 metri quadri. In altri termini si sarebbe potuto contare maggiormente sul buon senso degli italiani, sul loro amore alla vita e sulla prudenza necessaria per tutelare un bene prezioso come la salute”. Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC. “Educare alla salute, investire nella formazione; fare della prevenzione una scelta libera e consapevole e’ certamente piu’ lungo e piu’ complicato che non seguire il criterio precettivo; spiegare le ragioni di certe scelte e non limitarsi a ripetere come un mantra cosa bisogna fare e cosa no, magari accompagnandolo con sanzioni fin troppo pesanti come e’ accaduto in alcuni casi. Eppure il governo insiste in una linea dura, senza eccezioni, pur sempre dettate dal senso comune, ma intanto detta norme e criteri pressoche’ impossibili da rispettare, ma soprattutto inutili, come sta avvenendo con la maxi-operazione scuola, dove si sta perdendo del tutto il senso del diritto alla istruzione, che non coincide affatto con la normativa stringente che il ministro ribadisce giorno e notte, senza che mai si possa ritrovare nelle sue parole un riferimento al valore della cultura e della formazione. La prudenza e’ d’obbligo se si mantiene la prospettiva del fine; ma in questo caso tutto appare cosi’ farraginoso da far temere un vero e proprio collasso di strutture e infrastrutture, di persone: docenti e genitori, alunni di ogni ordine e grado a settembre. Di fatto mancano solo 20 giorni e nulla e’ in ordine, salvo la babele delle indicazioni che sembrano creare un labirinto in cui e’ facilissimo smarrirsi, perche’ cio’ che si e’ davvero perso e’ il diritto all’istruzione delle nuove generazioni!”, conclude la senatrice Paola BINETTI, UDC. (Com/Ran/Dire) 12:05 07-08-20 NNNN
Source: News UDC Italia