Dl Rilancio: Binetti (Udc), governo maestro di tatticismi autoreferenziali
(DIRE) Roma, 1 lug. – “Dal Decreto Rilancia Italia, in drammatico stallo alla Camera dei Deputati, si possono denunciare almeno tre cose di interesse generale. La prima riguarda una questione di metodo che sottolinea in modo stridente la scasa propensione allo stile democratico di questo governo. Piu’ un decreto si attarda in una delle Aule parlamentari, meno spazio avra’ l’altra per discuterne i contenuti e proporre le osservazioni di merito. Appare sempre piu’ evidente la volonta’ del governo a muoversi a Camere alternate, riducendo a mero formalismo il sistema bilaterale, confermato dagli italiani con l’ultimo referendum. In questo modo l’imposizione della fiducia diventa strumento di sopravvivenza in un governo incapace di programmare adeguatamente i suoi tempi La seconda osservazione conferma lo sguardo schizofrenico con cui il governo gestisce situazioni di oggettiva ingiustizia sociale, contravvenendo pesantemente al mandato specifica della buona politica. Mi riferisco a tutte le persone con una qualche disabilita’, affette da handicap grave di vario tipo, hanno una pensione ai limiti dell’offesa personale e sociale: meno di 300 euro al mese In compenso c’e’ una distribuzione a pioggia di risorse, per lo piu’ modeste, a chiunque alzi la voce per protestare, escludendo gli autentici aventi diritto. Penso al flop sempre piu’ vistoso del reddito di cittadinanza che avrebbe potuto concorrere a creare posti di lavoro e riduzione delle tasse, mentre ha semplicemente nutrito l’assistenzialismo di sistema. Lasciando per di piu’ umiliati e feriti tutti coloro che per avere una pensione di invalidita’, sono invalidi a tutto tondo”. Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC, che continua: “Si litiga sul MES, si respinge l’ipotesi che dall’Europa possano venire a controllare il modo in cui noi investiamo le risorse ricevute; si cerca di spostare su decreti successivi le decisioni piu’ spinose, sia che si tratti degli scandali giustizia, che degli scandali legati agli appalti; sia che si tratti della scuola che del personale sanitario”.
Source: News UDC Italia