Scuola: Binetti (Udc), infinito dramma, ansie e incertezze
(DIRE) Roma, 27 giu. – “In realta’ non siamo affatto soddisfatti del progetto scuola presentato dalla Azzolina, perche’ nonostante la visibile tutela del presidente del Consiglio, non sembra affatto rispondere alle esigenze degli studenti italiani. Manca in effetti una efficace scansione dei tre livelli che ricadono sotto la sua diretta competenza: scuola dell’infanzia (0-6), scuola dell’obbligo (6-14) e scuola media superiore (14-20). Non si dice nulla del coinvolgimento delle famiglie e dell’impatto che la frequenza dei bambini a scuola ha soprattutto sulla attivita’ lavorativa delle madri. Nessuna esplicita attenzione al diverso livello di autonomia degli studenti e quindi al coinvolgimento dei piu’ grandi nelle decisioni che li riguardano”. Lo dice Paola BINETTI, senatrice dell’Udc, che osserva: “Il dibattito sembra essersi attestato su tre punti : maggiori risorse per la scuola statale: un miliardo; riduzione della distanza fisica tra gli studenti, assumendo come parametro di riferimento la rima buccale; e infine calcolo degli spazi necessari, con la drammatica conclusione che per il 15% degli studenti non ci sara’ spazio nelle aule disponibili. Del tutto superficiale il riferimento alla scuola paritaria: una sorta di atto dovuto, dopo l’insistenza con cui in questi giorni hanno manifestato famiglie e docenti, studenti e dirigenti della scuola paritaria. Non a caso in questo gruppo di persone: oltre 800 mila studenti con le relative famiglia, i docenti e i dirigenti. Non dimentichiamo che si tratta di oltre 12mila centri scolastici e c’e’ ancora una forte diffidenza nei confronti della ministra e delle sue decisioni. Sembra che i governatori regionali in definitiva cercassero solo risorse materiali e fossero sostanzialmente indifferenti alle soluzioni proposte, pronti ad aggirarle davanti alla concretezza delle situazioni che si presenteranno a settembre”. “La ministra, e il governo nel suo insieme, hanno perso una grande opportunita’. La scuola- prosegue BINETTI- e’ stata considerata non come un obiettivo strategico, ma come un obiettivo residuale. L’impatto sanitario, diventato secondario rispetto all’impatto economico-finanziario, ha totalmente schiacciato l’impatto educativo e formativo. Ancora una volta e’ l’economia e lo strapotere del Mef a dettare le regole del gioco alla salute che a sua volta le scarica sulla scuola. Nessuna centralita’ degli studenti e nessuna priorita’ assegnata alle nuove generazioni. Solo una passiva incapacita’ di dare piena attuazione al sistema della istruzione nazionale, che ha bisogno di essere ri-fondato su una nuova alleanza tra scuola statale e scuola paritaria. Il 15% degli studenti, che secondo l’Azzolina non troveranno spazio nella scuola statale, potrebbero perfettamente integrarsi nelle scuole paritarie di prossimita’ con accordi specifici di cui il ministero potrebbe farsi carico”. Per BINETTI “recuperare la visione d’insieme del sistema scolastico italiano permetterebbe di abbattere pregiudizi di stampo ideologico che dovrebbero ormai essere definitivamente archiviati. Il tema in gioco e’ quello delle pari opportunita’, fondato su di un nuovo equilibrio in cui si condividono spazi, esperienze didattiche, risorse tra scuola statale e scuole paritarie. Gli studenti si debbono sentire parte di un unico sistema scolastico in cui possono fare scelte di indirizzo diverse ma orientate ad un unico obiettivo comune. Si tratta di sviluppare talenti e capacita’ per dare vita ad una societa’ migliore, ancorata a valori strategici, tecnologicamente piu’ evoluta, ma soprattutto piu’ solidale e capace di integrare diversita’ di ogni tipo e genere. La schizofrenia con cui e’ stata trattata la scuola paritaria paradossalmente ha nuociuto anche alla scuola statale e non si vedono ancora i segni efficaci di un ravvedimento operoso. Per cui la scuola che riprendera’ a settembre appare fin da ora come una anatra zoppa”. (Com/Anb/ Dire) 11:38 27-06-20 NNNN
Source: News UDC Italia