Mes: Binetti (Udc), strumentale e ideologico rifiuto da parte del M5s
(DIRE) Roma, 10 mag. – “Nel dibattito intorno al MES che ancora una volta minaccia di far precipitare il governo nell’ennesima crisi, non puo’ passare sotto silenzio la dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950 in cui proponeva la creazione di una Comunita’ europea del carbone e dell’acciaio, la CECA, prima tra le istituzioni europee che avrebbero condotto alla Unione europea. Il contesto era drammatico, ma il rischio che si voleva evitare lo era ancora di piu’. L’incipit del discorso notissimo: La pace mondiale non potra’ essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano. E l’obiettivo da raggiungere appariva allo stesso Schuman non solo impensabile, ma materialmente impossibile. Eppure 70 anni fa non si vedevano alternative, occorreva creare un’Europa unita, tenendo conto che nel suo discorso Schuman affermava: L’Europa non potra’ farsi in una sola volta, ne’ sara’ costruita tutta insieme; essa sorgera’ da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarieta’ di fatto. E questa e’ la vera sfida di oggi e il MES altro non e’ che parte di un mosaico in cui entra in gioco solidarieta’, concretezza e tutela degli interessi economici di tutta l’Europa, considerata come un soggetto unitario, accomunato da bisogni e risorse da condividere. La grande lezione del Covid-19 e la sua eredita’ per tutti noi”. Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC, che continua: “L’opposizione del M5S al MES non e’ altro che la conseguenza di una politica sistematicamente antieuropea condotta nelle due ultime campagne elettorali: quella del marzo 2018, per le politiche nazionali e quella delle ultime europee del 28 maggio del 2019:meno di un anno fa. L’Europa offre all’Italia 37 miliardi a un tasso prossimo allo zero come prestito della durata decennale. Rinuncia ad un controllo stretto, ma vuole sapere come i soldi verranno spesi e se saranno effettivamente destinati alle politiche sanitarie. D’altra parte l’epidemia in cui siamo ancora immersi ha rivelato le molteplici fragilita’ del nostro SSN, che dopo piu’ di 40 anni necessita di profonda revisione nei suoi modelli organizzativi, nelle strutture ospedaliere, ma anche e ancor piu’ nella rete dei servizi territoriali, che si e’ rivelata del tutto inadeguata. Dire No al MES e’ una pura scelta ideologica, priva del senso della realta’, che lascia senza risorse le regioni, soprattutto quelle piu’ provate dal virus. Ancora una volta il M5S, dopo la battaglia No-Vax, No-TAV, No-TAP e i mille altri No pronunciati in questi mesi rivela una miopia governativa che preoccupa gli italiani assai piu’ di quanto non preoccupi l’UE. Il famoso decreto di aprile, slitta ulteriormente e forse vedra’ la luce a giugno, o per massima ipocrisia il 30-31 di maggio e il motivo e’ semplice: nessuna capacita’ di portare a sintesi le misure indispensabili per la ripresa economica del Paese. Miliardi a go-go per il reddito di cittadinanza e forse anche per il reddito di emergenza, ma nessun investimento per la ripresa economico-industriale del Paese. In un paese in ginocchio: scarsissima la propensione al lavoro e massima l’attenzione all’assistenzialismo”. (Mar/ Dire) 16:33 10-05-20 NNNN
Source: News UDC Italia