Coronavirus: Binetti (Udc), Conte non ha diritto entrare nella vita di fede cattolici
(DIRE) Roma, 27 apr. – “Questo governo ci piace ogni giorno di meno: non ne condivamo le scelte, ne’ nel merito ne’ nella forma. Prima di tutto perche’ scavalca sistematicamente Camera e Senato e ha fatto delle sue Task force tecnico-scientifiche le nuove aule parlamentari, in flagrante contraddizione con la nostra Costituzione. Poi perche’ ha inaugurato una sorta di pseudo-democrazia diretta, per cui il presidente del consiglio si rivolge direttamente agli italiani monopolizzando tutti i canali televisivi nelle ore di maggiore audience. Terzo perche’ dopo melliflue richieste di collaborazione e di pacificazione nazionale, ignora sistematicamente tutte le osservazioni e le proposte dell’opposizione. Difficile immaginare una maggiore autoreferenzialita’, un egocentrismo piu’ presuntuoso e arrogante. In quanto al merito, sono tante tantissime le perplessita’ che vengono dalle famiglie, dal mondo della scuola e dal mondo produttivo. Tutti scontenti! Ognuno con le sue ragioni ben documentate e soprattutto amareggiato per il millantato credito delle promesse fatte e non mantenute. Ma per la prima volta in questa drammatica epidemia la CEI ha fatto sentire la sua voce alta e forte per protestare contro l’ennesimo divieto di partecipazione alla Santa Messa e alle altre funzioni care alla vita cristiana. Una reazione immediata, secca, quella con cui ieri sera la CEI ha voluto far arrivare al Paese intero il suo profondo disappunto, anche per l’ingerenza insopportabile nella vita della Chiesa. Certo le norme di prudenza debbono valere per tutti e in ogni luogo, ma non possono sabotare e ribaltare i rispettivi livelli gerarchici, sostituendo alla CEI, ancora una volta l’approccio tecnocratico di una politica imbelle”. Lo afferma la senatrice Paola Binetti (Udc), che continua: “Proprio ieri su Avvenire, il Quotidiano dei cattolici italiani, era stato pubblicato un appello di trenta senatori di tutti gli schieramenti, anche se a trazione prevalentemente centrista FI-Udc, per chiedere di rispettare il sensus Fidei del popolo cattolico, il suo desiderio di tornare ai sacramenti non in forma telematica, ma nella concretezza dei gesti e dei riti previsti dalla liturgia. Il disprezzo di Conte verso il Parlamento e’ esploso anche nella tracotanza con cui ha ignorato la richiesta della piu’ naturale task force: quella del senato e dei suoi senatori, che aveva raccolto cio’ che a gran voce chiede tutto il mondo cattolico. L’appello dei trenta senatori e’ solo l’inizio pero’ di una azione di dissenso laicamente strutturata, che ha preceduto, sia pure di una manciata di ore il Documento della CEI, ma che intende muoversi in sintonia con la voce dei suoi Vescovi, dal momento che fino a prova contraria Conte non ha nessun diritto ad entrare nel vivo della vita di fede dei cattolici, con la sua specifica liturgia. Anche se e’ proprio da questa fonte di fede e di speranza che prendono forma le mille iniziative di solidarieta’ che anche in questi giorni i cattolici da soli o in piccoli gruppi, attraverso le parrocchie, le associazioni, ecc, stanno portando avanti”. (Com/Vid/ Dire) 10:1
Source: News UDC Italia