Coronavirus: Binetti (Udc), luci e ombre in decreto, preoccupano le deroghe
(DIRE) Roma, 20 mar. – “Non e’ facile leggere e capire il Decreto Cura Italia, appena pubblicato in GU, dopo ripetuti cambiamenti, e attualmente in attesa dell’approvazione lampo del Parlamento. Si tratta di 127 articoli, 500 commi e un impatto economico che supera decisamente quello delle ultime finanziarie. La cosa piu’ difficile da capire per chi quel decreto dovra’ votarlo, ma prima ancora desidera contribuire a migliorarlo, almeno per le parti di sua competenza e’ come sia stato identificato il punto di equilibrio tra misure del tutto provvisorie e misure di carattere strutturale. Le prime hanno una scadenza imprecisata, stante l’imprevedibilita’ dell’epidemia nelle prossime settimane, o mesi, e coinvolgono in diversa misura tutti gli italiani. Le seconde disegnano, nonostante la situazione di emergenza, linee di cambiamento destinate a durare nel tempo: tra queste rientrano anche le decine, centinaia, di nuove assunzioni; la creazione di cabine di regia e di controllo; le nuove modalita’ di comunicazione e di gestione dell’informazione. Tutto e’ messo in capo al governo e alla sua maggioranza, e per quanto Mattarella auspichi un dialogo con l’opposizione, i fatti concreti parlano di scontri importanti su punti qualificanti dello stesso Decreto. E il governo giallo-rosso, che gia’ pensava di gestire le famose 200 nomine, precedenti all’emergenza Coronavirus, si trovera’ ora a disposizione una platea enorme di opportunita’ da distribuire tra esperti amici e amici simpliciter. Potra’ sempre esercitare il suo potere di divieto davanti a nome ineccepibili per competenza ed efficienza, come e’ accaduto con la recente mancata nomina di Bertolaso, fortunatamente ripescato dalla Regione Lombardia, e dove sta gia’ lavorando in modo eccellente.” Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC, che segnala un passaggio interessante del Decreto: “L’erogazione dei finanziamenti e l’assunzione del personale e’ fatta in deroga a tutte le norme vigenti, sia a quelle relative ai concorsi pubblici che a quelle relative all’acquisto di beni e servizi da parte della PA”. Continua Binetti: “Un potere discrezionale enorme, che il parlamento dovra’ legittimare nelle prossime settimane, in nome dell’interesse nazionale, ma senza dimenticare i rischi degli interessi particolari. Tra questi ultimi spicca l’articolo 72, in cui si finanzia una campagna straordinaria di comunicazione da parte del Ministero degli Esteri in deroga a tutte le normative vigenti. Per chi conosce solo un po’ la struttura del M5S basterebbe quest’unico dato per sollevare dubbi e perplessita’. Che poi la campagna di comunicazione piu’ urgente sia quella del Ministero degli esteri lascia basiti. Avremmo immaginato campagne di comunicazione ben piu’ efficaci per la Sanita’ o per la Pubblica Istruzione, o financo per il Made in Italy. Ma cio’ che veramente preoccupa e’ quel ritornello: in deroga a tutte le normative vigenti. A questo punto la dialettica maggioranza – opposizione si conferma come il vero sale della democrazia, nella assoluta consapevolezza dei rischi che tale discrezionalita’ puo’ creare in un governo a trazione M5S-Pd. Forse il famoso governo di unita’ nazionale avrebbe potuto essere piu’ garantista delle prerogative democratiche del paese e meno vistosamente di parte”, conclude la senatrice centrista. (Com/Tar/ Dire) 10:22 20-03-20 NNNN
Source: News UDC Italia