Coronavirus: Binetti (Udc), serve riforma delle facoltà di medicina
(DIRE) Roma, 14 mar. – “Il nostro SSN conoscera’ un prima e un dopo rispetto all’epidemia da coronavirus. Un prima in cui c’era una strisciante sensazione che la classe medica abusasse del suo prestigio e si sottraesse alle sue responsabilita’, nella convinzione diffusa il deficit di bilancio accumulato in Italia fosse in gran parte da ascrivere ai costi del SSN. Per cui occorreva tagliare costi in tutti i modi, ottimizzare risorse, razionalizzare processi, bloccare il turn over. Ma poi in poco tempo, con l’arrivo dell’attuale epidemia, tutti hanno capito in che condizione di emergenza stavamo lavorando: personale sanitario insufficiente, soprattutto nei servizi di emergenza; carico di lavoro insopportabile per tutti, infermieri compresi; approvvigionamento difficile non tanto per i farmaci quanto per il materiale monouso; dalla famose e introvabili mascherine, ai cateteri, alle sacche per stomie, ecc. Ma l’emergenza coronavirus ha messo in evidenza soprattutto l’elevata qualita’ umana e professionale del nostro personale sanitario, instancabile, pronto a fare doppi e tripli turni per l’inevitabile sovraccarico di lavoro; esposto al virus coraggiosamente e di fatto tra le categorie piu’ colpite, nonostante le precauzioni richieste dal ruolo oltre che dalla malattia.” Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC, che continua: “Una classe medica di primissimo ordine che merita un riconoscimento adeguato prima di tutto in termini di stabilizzazione: molti dei medici che tanto si sono prodigati hanno contratti a tempo determinato; giovani e non piu’ tanto giovani sono i precari che stanno facendo fronte a questo rischio in modo incondizionato. E per questo meritano anche che si veda riconosciuta come malattia professionale l’eventuale influenza contratta in questi giorni, con le sue possibili conseguenze. E infine occorre che si proceda ad una rapido aggiornamento della Facolta’ di Medicina, aumentando il numero degli iscritti, sia medici che infermieri, pur conservando l’aspetto di selezione all’ingresso, riconoscendo il carattere abilitante della laurea, in modo da facilitare un rapido inserimento nelle scuole di specializzazione, in cui speriamo che il numero delle borse sia pari al numero dei laureati. Tre riforme che stavamo chiedendo da tempo e che speriamo possano ormai arrivare quanto prima: la futura classe medica puo’ raccogliere un’eredita’ preziosa e continuare a garantire il diritto alla salute dei tutti gli italiani.” (Rai/ Dire) 14:44 14-03-20 NNNN
Source: News UDC Italia