Eutanasia: Binetti (Udc), M5s si assume responsabilità aver bloccato dibattito
(DIRE) Roma, 17 set. – “Cambiata la maggioranza, cambiati ministri, viceministri e sottosegretari, finalmente oggi si e’ riunita in Senato la conferenza dei Capigruppo per aggiornare la calendarizzazione dei lavori che finalmente potranno riprendere a pieno ritmo. Grande attesa da una parte considerevole del parlamento, per lo piu’ dell’Area di centro destra, per poter discutere in Aula di un tema di primaria importanza come l’Ordinanza della Corte, che tende ad introdurre in Italia l’EUTANASIA. Quarto paese in Europa, dopo Olanda, Belgio e Lussemburgo. Eppure il M5S ha detto No; un no tranchant, inequivocabile e irremovibile, vera porta spalancata per far penetrare il suicidio medicalmente assistito in Italia. Il che significa anche a carico dello Stato, probabilmente negli ospedali pubblici e magari inserito anche nei LEA, come livello essenziale di assistenza per tutelare il nuovo diritto: il diritto alla morte di stato. La Corte ha volutamente trascurato due cose fondamentali: che il Parlamento si era gia’ pronunciato sul fine vita con la legge 219/2017, avendo piena consapevolezza della vicenda di DjFabo, vicenda che ha sicuramente accelerato l’iter della legge. E che lo aveva fatto ritenendo di aver compiuto il massimo sforzo di mediazione, proprio per evitare che in Italia venisse avallata una qualsivoglia richiesta di EUTANASIA. A suo tempo il Parlamento aveva bocciato con 260 voti contro e 84 a favore l’emendamento diretto a introdurla. Molte volte ho sottolineato come la legge 219 negava il rischio EUTANASIA nelle parole, ma nei fatti ne poneva le basi concettuali e procedurali. L’ho fatto in Aula, in convegni, conferenze, articoli, libri, perche’ era facile prevedere che la questione sarebbe finita davanti alla Consulta, che ha deliberatamente cancellato la differenza tra limitazione delle cure per evitare l’accanimento, il rifiuto delle cure stesse, il suicidio assistito e l’EUTANASIA, spingendosi ad omologare tutte queste prestazioni con la somministrazione diretta di un farmaco letale. Oggi pero’ il M5S si e’ opposto ad una richiesta tanto semplice quanto naturale: poter affrontare il tema nell’Aula del Senato, prima che la Consulta si pronunci”. Lo afferma la senatrice Paola Binetti (Udc), che continua: “Considero la legge sulle DAT una brutta legge, con un vulnus pericoloso proprio in senso eutanasico. Ma mai avrei pensato che la Consulta armasse la mano di chi suicida una persona in condizione di massima fragilita’. Non sono i malati terminali che chiedono di ricorrere all’EUTANASIA, ma le persone con una pesante disabilita’, i depressi gravi, le persone con varie forme di demenza; all’inizio su loro richiesta, ma poi l’esperienza di altri Paesi conferma che gli abusi sono sempre piu’ frequenti. A questo estremo tentativo di portare in Aula le nostre mozioni, il M5S ha detto no, assumendosi in prima persona le conseguenze di un ulteriore sfascio morale nel nostro Paese, con pesanti conseguenze nella vita familiare e nel SSN. E’ davvero il peggior modo di iniziare a lavorare per un Governo a cui auguriamo una vita breve, anzi brevissima, per evitare che i danni con cui da’ inizio alle sue attivita’, precipitino vertiginosamente”. (Com/Vid/ Dire) 16:37 17-09-19 NNNN
Source: News UDC Italia