Università: Binetti (Udc), riforma governo appare oggettivamente ridicola
RESTA IL NUMERO CHIUSO A MEDICINA, TANTO RUMOR PER NULLA… MA MEGLIO (DIRE) Roma, 2 apr. – “Questo governo non smette di sorprenderci: dopo tanti proclami sull’abolizione del numero chiuso, sulle riforme strutturali che avrebbero dovuto rivoluzionare stile e prassi della formazione in medicina, ha finalmente partorito il classico topolino, di cui – ad esser sinceri- non si sentiva alcun bisogno. Unica novita’ del test di ammissione, che evidentemente conferma la sostanziale architettura di un corso d laurea a numero chiuso, e’ il diverso rapporto tra quiz di cultura generale e quiz di logica. I primi crescono e i secondi diminuiscono. Per paradossale che sia dopo tante dichiarazioni roboanti, la modifica e’ tutta qui. E mi piace ricordare che cosi’ era alcuni anni fa… poi si preferi’ potenziare il numero dei quiz di logica, per fare leva piu’ sulle capacita’ di ragionamento dei partecipanti al test d’ingresso che non sulle loro conoscenze, per evitare eventuali discriminazioni legate ai programmi affrontati negli anni di liceo. Come diceva il Gattopardo, tutto deve cambiare perche’ nulla cambi. L’esame, come sempre, sara’ il 3 settembre. Tanto rumor per nulla, ma nonostante tutto, comunque, dobbiamo riconoscere che ha prevalso il buon senso.E ce ne rallegriamo!. Finalmente il governo, accettando di non fare nulla, ha fatto una cosa buone e non ha ulteriormente messo in crisi un sistema gia’ molto delicato”. Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC. Continua BINETTI: “C’e’ pero’ un elemento che diversifica profondamente i corsi di laurea in medicina e Chirurgia e quello in Odontoiatria, da tutti quelli delle professioni sanitarie. Ed e’ il fatto che a Medicina e’ rimasto il test nazionale, unico, uguale per tutti; mentre per le professioni sanitarie le singole universita’ potranno regolarsi come meglio credono, perche’ si tratta di test locali. E’ chiaro che a questo punto avremo soglie di difficolta’ diverse, con universita’ piu’ esigenti e universita’ piu’ accomodanti. Ci sara’ chi scegliera’ la selezione, puntando su di un target di studenti piu’ alti e che invece optera’ per l’inclusione, rendendo gli esami sufficientemente facili, in modo da poter riempire tutti i posti disponibili in tutti i corsi di laurea. Una scelta in controtendenza rispetto a quanto era stato fatto finora, in cui si era sistematicamente cercato di alzare il livello degli iscritti ai corsi di laurea sanitaria. Avremo piu’ facilmente professionisti di serie A e professionisti di serie B: il dove ci si sara’ formati fara’ la differenza, anche sotto il profilo professionale”. “Il Ministro Bussetti ha accennato anche ad una maggiore disponibilita’ di posti per l’ammissione ai corsi di laurea in medicina, ma senza vincolarli contestualmente ad un maggior numero di borse per le specializzazioni si potrebbe commettere una ulteriore ingiustizia ai anni dei laureati in medicina. Molte sono le questioni che restano ancora aperte e realmente sorprende come per nessuna di esse si sia trovata una soluzione. Ma certamente- conclude BINETTI- nessuna nuova soluzione e’ meglio di una cattiva nuova soluzione, come speso e’ accaduto con l’attuale governo”. (Com/Pol/ Dire) 21:14 02-04-19 NNNN
Source: News UDC Italia