Diritti: Binetti (Udc), dire no alla legge sull’utero in affitto
(DIRE) Roma, 15 gen. – “Donne, leader che affrontano anche in chiave política una delle sfide piu’ complesse della modernita’: la maternita’ come desiderio e come diritto, a partire dalla liberta’ personale e dalla responsabilita’ sociale. Ci sono donne che provengono da tutti i Paesi dell’America latina, professioniste impegnate in campo sociale e in campo educativo, in campo económico e in campo politico. Sono avvocati, ricercatori, medici, imprenditori e in gran parte anche madri di familia con due-tre figli. E’ un dottorato che si svolge a Santiago del Cile, promosso da una rete di Universita’ cilene, coordinato dall’Accademia di Leader cattolici. Ha come tema centrale la leadership femminile in ámbito político in un contesto geopolítico molto complesso come quello del SudAmerica. Questo folto gruppo di donne, tutte professioniste brillanti e fortemente impegnate nella ricerca del difficile punto di equilibrio tra lavoro professionale, impegno sociale e vita di familia, stanno cercando risposte politicamente efficaci per contrastare una legge che pretende di legalizzare la maternita’ surrogata. Una proposta di legge presente in vari Paesi del SudAmerica, che sembra godere di un forte appoggio da parte di gruppi schierati nella presunta difesa del diritto al figlio!” Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC, docente nel corso di dottorato. “C’e’ un rifiuto naturale ad accettare la frammentazione della figura femminile che spezzetta la maternita’ in funzioni separate che hanno come naturale conclusione la perdita totale dell’identita’ femminile nella maternita’. Ogni donna che interviene nel proceso dell’utero in affitto lo fa senza mantenere la visione d’insieme che permetterebbe di cogliere l’assoluta contraddizione di un processo di questo tipo, in cui scienza e tecnología hanno estromesso tutta la dimensione affettiva dela maternita’. Il bambino che nasce e’ figlio di tante madri, nessuna delle quali sara’ veramente sua madre. Nasce orfano in un contesto affollato di pezzi di figure femminili, con un disoientamneto che il tempo si occupera’ di dimostrare, a spese di una profonda sofferenza non solo femminile. Perche’ non c’e’ dubio che la donna inq ueste condizioni e’ ridotta ad oggetto, a pezzi di un ingranaggio di cui altri hanno la regia. La resistenza, non solo femminile, a questo disegno di legge e’ forte e ben argomentata. Speriamo che davvero ce la facciano a stoppare una deriva che trasformando un Desiderio in un diritto imprime all’intera societa’ un vulnus profondo e difficilmente rimarginabile: la perdita del senso di maternita’!” (Pol/ Dire)
Source: News UDC Italia