Governo: Binetti (Udc), serve al lavoro per garantire i giovani
(DIRE) Roma, 3 mag. – “Non sono pochi i problemi di rilevante interesse nazionale con grave ricaduta sull’occupazione che agitano governo e parlamento in questi giorni. E Alitalia e’ certamente uno di quelli piu’ spinosi che si trascinano da anni, chiamando in causa le ragioni di bilancio, con un deficit crescente; le ragioni di un legittimo orgoglio nazionale: la compagnia di bandiera; le ragioni occupazionali in un paese in cui la piaga piu’ vistosa e’ proprio la disoccupazione. Per ragioni sociali ci preoccupa piu’ la disoccupazione che il debito pubblico. Eppure il governo ha in atto una politica di attese e rimandi che lascia sconcertati tutti gli investitori, nazionali ed internazionali. Anche se e’ lecito supporre che voglia scaricare la patata bollente del debito che ne conseguira’ non solo in termini economici ma anche in termini di impopolarita’ sul prossimo governo. Chiunque ci sia e chiunque ne faccia parte. E’ la grande ipocrisia di questo balletto delle alleanze e dei veti incrociati che sta logorando gli italiani. Verrebbe voglia di pensare: ok al voto anticipato, ma qualunque sia la legge con cui si votera’, nessuno degli attuali leader e dei loro presunti giri di esperti e consiglieri dovra’ farne parte. O detto in altro modo: passi la storia dei vitalizi, ma il costo delle prossime elezioni dovra’ essere caricato sulle spalle dei sedicenti leader, che non hanno saputo trovare una quadra accettabile per dare risposte serie a problemi seri del Paese”. Lo dice la senatrice Paola BINETTI, che ha incontrato oggi un folto gruppo di giovani, neolaureati in cerca di prima occupazione.”Alitalia- aggiunge BINETTI- e’ davvero una immagine emblematica di quella che fu un’ eccellenza tutta italiana, ridotta attualmente ad un oggetto da rottamare e da vendere al migliore offerente; cosi’ tanto per sopravvivere. Eppure non mancano ne’ idee ne’ competenze; ne’ talenti ne’ volonta’ di fare. Sorprende, ascoltando i giovani, la loro voglia di mettersi in gioco, di tradurre in fatti concreti le cose apprese in universita’ in un master professionalizzante o in un dottorato di ricerca. C’e’ di tutto tra loro: da quelli tecnicamente piu’ abili a quelli piu’ speculativi e capaci di analisi sofisticate. C’e’ chi vuole occuparsi di gestione e di razionalizzazione dei processi organizzativi e chi vuole sfidare la ricerca verso orizzonti ancora inesplorati. C’e’ un’infinita voglia di lavorare e l’impotenza tipica di chi non sa da dove cominciare. C’e’ chi ha gia’ mandato centinaia di curriculum, un po’ alla cieca e chi sta cercando una raccomandazione, per avere almeno l’opportunita’ di un colloquio. Almeno provarci e’ il loro grido di protesta, civile, ma non rassegnata. Non credono che il governo che verra’ risolvera’ tutti i problemi, ma almeno togliera’ qualche alibi a chi, potendo, si sottrae alla responsabilita’ di investire sui giovani, sia pure con i rischi che ci sono”.
Source: News UDC Italia