GOVERNO. BINETTI (UDC): SERVE UN PREMIER FUORI DA QUESTI PARTITI
(DIRE) Roma, 17 apr. – “Il paradosso e’ che mano a mano che si avvicina la scadenza posta da Mattarella, i veti incrociati dei vari leader alzano il tiro e si enfatizzano sempre di piu’, creando sconcerto e uno strisciante pessimismo nella gente. Lo show dei percorsi che non si sono mai incrociati al Vinitaly, con la politica ridotta a battute piu’ o meno pungenti, mandato in onda in tutti i telegiornali, ha avuto il sapore di una farsa.
La sensazione era che si stesse giocando con i veri problemi degli italiani, compresi quelli dei grandi produttori del vino, che rappresenta una sicura eccellenza del made in Italy. I politici-leader dei vari schieramenti hanno rubato la parte ai veri protagonisti del Vinitaly per parlare di altro.
Hanno fatto di Verona, e della concentrazione internazionale della stampa, un unico grande palcoscenico per un loro scontato scambio di battute.
Indifferenti ai problemi concreti si sono baloccati in un gioco teso solo ad esaltare la loro leadership. Ed e’ questa la vera debolezza del sistema, percepita da tutti, meno forse che dagli interessati. Ed e’ per questo che la gente chiede un governo e un capo del governo che non appartenga a questa piccola commedia umana.
E’ la soluzione che ci si attende da Mattarella. Gli italiani hanno votato questo Parlamento, con una distribuzione di voti che non permette di individuare una maggioranza chiara e che esprime tutta la fragilita’ che esiste in un Paese che da oltre dieci anni vive in una precarieta’ e in una incertezza da cui nessuno finora ha saputo tirarlo fuori.”
Lo afferma la senatrice Paola BINETTI (Udc), che continua: “C’e’ un solo modo di ovviare a questa non-maggioranza di partito o di coalizione; serve la maturita’ di una classe dirigente, fatta da un primo ministro, e da ministri suoi collaboratori, che almeno sappiano ascoltare le esigenze del Paese, in questo momento concreto, che sappiano salvaguardare le sue eccellenze e sappiano riproporle a livello internazionale.
Non una classe di presunti leader che celebrano solo se stessi e si baloccano denigrando il vicino, chiunque lui sia. Con uno stile che sa piu’ di un condominio di vicini litigiosi, che non di gente impegnata nello sviluppo di un Paese piegato da una crisi che non si e’ ancora risolta.
Checche’ se ne dica! Siamo il fanalino di cosa dell’Europa, il nostro Pil, una volta sottratto alle sirene pre-elettorali, torna ad essere debole, con una crescita rallentata, che rende altamente problematiche tutte le prossime scadenze di natura economica e non basta rimandarne il dibattito per credere, o far credere!, di averle risolte.
Mattarella faccia nomi concreti di persone competenti, ministri in grado di rimettere in movimento il mondo del lavoro, per creare occupazione vera, per ridare sicurezza alle famiglie, per rilanciare una scuola meno attraversata da venti di aperto conflitto contro i docenti.
Una societa’ migliore non puo’ che ricominciare da li’…”.
(Com/Anb/ Dire) 13:42 17-04-18 NNNN