“Domani, la festa di pasquetta con i suoi classici riti fuori porta, non corre certo il rischio di far passare sotto silenzio la giornata mondiale per la consapevolezza dell’Autismo, ma certamente si richiede a tutti noi un supplemento di attenzione per mantenere alta la soglia di attenzione nella cura e nella presa in carico dei soggetti che a vario titolo rientrano nel quadro dello spettro autistico.
Il NY Times, proprio in questi giorni, lo fa proponendo un articolo che prende le mosse da un libro di Edith Sheffer, senior fellow presso l’Institute of European Studies della Università della California, in uscita in questi giorni: Asperger’s Children: The Origins of Autism in Nazi Vienna.
La figura di Asperger viene analizzata sotto il profilo eugenetico così in linea con il pensiero nazista, tenendo conto che Asperger aveva anche messo in guardia che i casi meno favorevoli di autismo, diventando adulti, ‘avrebbero vagato per le strade, grotteschi e fatiscenti’.
Il suo atteggiamento era in linea con la benevolenza selettiva della psichiatria nazista. E infatti, decine di bambini valutati da Asperger furono uccisi. L’eutanasia infantile fu il primo programma di sterminio di massa del Reich, iniziato da Hitler nel luglio del 1939 per sbarazzarsi di bambini considerati come un peso economico per la nazione e un pericolo per il suo patrimonio genetico.
Almeno 5.000 bambini sono morti in circa 37 reparti speciali, tra cui Am Spiegelgrund, a Vienna, fu uno dei più letali.
L’articolo racconta anche come in America nel secondo dopoguerra si discuteva dell’opportunitá o meno di sopprimere fisicamente i disabili mentali. A questa discussione prese parte anche Kanner, che sostenne che questo non si doveva fare perché anche i disabili mentali potevano essere impiegati in lavori manuali nei quali potevano essere produttivi.
Ossia il tema non era affrontato in una dimensione etica ma secondo una più banale prospettiva economica.
Un libro ed un articolo coraggiosi che pongono ancora oggi al centro della nostra attenzione, e richiamano la nostra consapevolezza, su come l’accoglienza della disabilità costituisca ancora oggi la vera frontiera della nostra umanità.
“Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC, che continua: “Domani affronteremo il tema dei nuovi diritti dei minori in una serie di incontri con genitori di varie associazioni. Lo faremo a partire da una rinnovata consapevolezza sui diritti dei soggetti con autismo, denunciando forme sottili ma non meno inquietanti di una strisciante eugenetica.
La diagnosi prenatale si traduce per molti bambini, come i Down ad esempio, nella soppressione del diritto a nascere.
Occorre invece che anche l’Italia incentivi la ricerca scientifica su cause e rimedi possibili per prevenire e migliorare i disturbi autistici, mettendosi sulla scia dei grandi Paesi del mondo ed esprimendo le potenzialità dei nostri ricercatori, ora mortificate non solo dalla scarsezza dei finanziamenti, ma anche da una cultura che misura il valore della vita umana solo con i parametri dei costi e ricavi.
Al nuovo Governo chiediamo una revisione radicale di certe scelte per ottenere un investimento prioritario nella presa in carico della disabilità e non nella sua soppressione.
Tra l’altro recenti ricerche proprio nel campo dell’autismo hanno mostrato come lo stigma che lo vuole inguaribile e progressivo, sia destinato a cadere, se a questi bambini si offrono il prima possibile e in modo prolungato nel tempo glòi aiuti necessari ad affrontare le loro fragilità e a superarle per quanto possibile.”