Dj Fabo: Binetti (Udc), tentativo depenalizzazione suicidio assistito
(DIRE) Roma, 14 feb. – “Il fatto che i giudici non abbiano emesso la loro sentenza in questo momento su un caso cosi’ delicato la dice lunga sul fatto che si tratta di un tema in cui c’e’ in atto una forma di manipolazione dell’opinione pubblica molto grave”. Cosi’ Paola Binetti, parlamentare Udc e candidata alle prossime elezioni politiche in Senato con ‘Noi con l’Italia’, commenta la decisione del Tribunale di Milano di trasmettere alla Corte costituzionale gli atti su Marco Cappato accusato di aver aiutato a morire Fabiano Antoniani, noto come deejay Fabo. Interpellata dall’Agenzia Dire, l’esponente centrista spiega: “Tutti i i mezzi di informazione che si sono occupati del caso ne hanno parlato come di un suicidio assistito che e’ assolutamente contrario alla legge. Quindi, poiche’ il suicidio assistito e’ espressamente proibito dal nostro Codice, insieme all’articolo che parla dell’omicidio del consenziente, io credo che la risposta sia gia’ in questo: forse non ci si vuole assumere la responsabilita’ di dire che uno piu’ uno fa due e non puo’ fare un altro numero. Questo risponde alla visione del diritto che qualcuno vuole continuamente utilizzare attraverso la soggettivita’ emotiva che e’ il senso della ‘pietas’ che e’ chiaro che c’e’ ma nei confronti del dj Fabo, non nei confronti di chi prende per mano per fare morire. Tra l’altro- continua Binetti- quando dopo il 31 di gennaio e’ stata pubblicata la legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento e pochissimi giorni dopo e’ morta una signora in Sardegna a cui e’ stata prima sospesa nutrizione e idratazione, poi staccato il respiratore e poi fatta la sedazione profonda a monte di questo c’e’ stato, come vogliamo chiamarlo, un intervento? Una consultazione? Un consiglio? Un’indicazione dello stesso Cappato, il quale sta cercando, come conviene a un’impostazione tipica del pensiero radicale, di far passare il principio che la legge sulle Dat altro non e’ che una via italiana all’eutanasia in cui c’e’ il combinato disposto da un lato della sospensione di certe cure e dall’altro invece l’intervento attivo attraverso la sedazione. Quindi Cappato sta costruendo una serie di fatti ed eventi che cercano di far entrare nella mentalita’ ordinaria l’idea che il suicidio assistito non sia una colpa. Si sta cercando depenalizzare il suicidio assistito, di farlo diventare un modello di comportamento abituale. Noi ci opponiamo a questa interpretazione”. (Mar/Dire) 17:10 14-02-18 NNNN
Source: News UDC Italia