CAMPAGNA ELETTORALE UNA SORTA DI SPY STORY

ELEZIONI. BINETTI (UDC): CAMPAGNA ELETTORALE UNA SORTA DI SPY STORY (DIRE) Roma, 11 gen.
“Le campagne elettorali ogni giorno appaiono sulla stampa come una sorta di spy story: per non annoiare i lettori, forse, per spostare quote di consenso quasi sicuramente. Basta vedere su quali testate appaiono, in quali dimensioni e con quali accenti…
Oggi a destra e’ di scena la questione Maroni, la sua dichiarata volonta’ di non ricandidarsi come governatore e la sua altrettanto esplicita volonta’ di partecipare alle politiche.
Non se ne conoscono le ragioni, personali, dice lui, ma l’interpretazione generale e’ che questa operazione, a quanto pare non condivisa da FI, abbia gia’ danneggiato l’intero Centro-destra. Le tensioni interne ai partiti e alle coalizioni sembrano in questo momento quanto di piu’ irritante per l’opinione pubblica.
Un vero e proprio incentivo per non andare a votare. Ma la Spy story di oggi a sinistra sembra ancora peggio e riguarda la telefonata Renzi-De Benedetti: nel confronto le presunte colpe della Boschi sembrano proprio ridimensionate.
Gli interesse economico-finanziari dei leader dell’attuale Pd sono comunque sempre al centro della scena. E ovviamente la danneggiano, riducendo il consenso generale e aumentando il disprezzo per la politica e i suoi maneggi.
Ma anche al Centro, da un lato e dall’altro, si intrecciano piccole storie di pettegolezzi, volti a sminuire l’imponente lavoro di ricucitura che Lorenzo Cesa sta facendo da mesi. Il tempo mostrera’ quanto siano piu’ efficaci le leadership per attrazione rispetto alle leadership dei cosiddetti uomini forti, destinare a tramontare velocemente in tempi in cui c’e’ il culto dell’autodeterminazione e molta gente si sveglia al mattino convinta di poter creare il suo partito, piccolo o piccolissimo, non importa.
L’operazione di chi pazientemente aggrega, motiva all’unita’, obbliga ad un sano realismo, compensa la pretesa dei diritti individuali con un esplicito riferimento alle responsabilita’ sociali, ha bisogno di tempo per mostrare la sua efficacia e confermarsi come l’unica ipotesi vincente possibile”.
Lo afferma Paola BINETTI, deputata Udc.
“Molto si dovra’ fare nella prossima legislatura in tema di etica pubblica, di lotta alla corruzione, in tutti i campi!
Ma anche l’etica della comunicazione dovra’ fare molti passi avanti, tenendo conto dell’impatto che ha sulla gente non la notizia nella sua complessita’, ma l’annuncio gridato, il semplice enunciato della notizia stessa.
Basta gridare un titolo per fare notizia, un po’ come facevano gli strilloni di una volta lungo le strade, per vendere qualche copia di giornale in piu’… Piu’ che per informare le notizie si lanciano per suscitare una reazione, un’emozione forte di rigetto, che demonizzi gli avversari.
Della stampa contano soprattutto i titoli, quelli in cui si esaurisce l’informazione on line, e che dovrebbero servire ad incuriosire, a sollecitare attenzione, mentre spesso finiscono con esaurire la stessa informazione.
Sorprende sentire, vedere, quanto poco la gente conosce la legge elettorale con andra’ a votare, i suoi meccanismi ad escludendum; ma sorprende ancora di piu’ capire quanto sia confusa rispetto alle coalizioni, a chi ne fa parte, ai programmi, e ai loro candidati.
Difficile spiegare, ad esempio, i diversi orientamenti con cui alcuni partiti come il Pd si comporteranno alle politiche e alle regionali: antagonisti con LEU alle politiche, alleati nelle regionali.
Amici-nemici quasi ovunque, come appare nella dialettica FI-Lega.
Forse questa fase pre-elettorale potrebbe servire non solo a spiegare alla gente come stanno davvero le cose, ma a chiarirle prima di tutto alle coalizioni e a chi sta nelle coalizioni. Senza una forte unita’ e’ difficile vincere, ma e’ anche impossibile governare”, conclude Paola BINETTI, deputata Udc. (Com/Pol/Dire) 13:09 11-01-18 NNNN

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