Lavoro: Binetti (Udc), serve programma di riforme molto concreto
Roma, 2 gen. – “Il nuovo soggetto politico a cui stiamo cercando di dare vita prevede un piano di riforme molto concreto, in cui il bene sia realmente comune e il punto di equilibrio tenda ad un superamento radicale di potenziali conflittualita’”. Lo dice la parlamentare UDC, Paola Binetti. “Occorrono molti e diversificati posti di lavoro- sottolinea- anche perche’ senza lavoro per tutti diventa prevalente un approccio assistenziale di dimensioni tali, che non siamo neppure in grado di sostenere. Ma per creare tutti i posti di lavoro a cui legittimamente aspirano italiani e non e’ necessario fondare la cultura del lavoro su di un effettivo rinnovamento dei modelli aziendali, piu’ aperti alle nuove tecnologie e meno soffocati da una burocrazia ostile e sospettosa. Serve formazione, rispetto per la legalita’, lotta dichiarata all’evasione fiscale, e un nuovo ideale di imprenditori, piu’ ottimisti e disposti a rischiare, cosi’ come accadde al tempo del miracolo economico italiano. Piu’ flessibilita’ e piu’ spirito di iniziativa; meno coazione a ripetere e meno paura. La riduzione delle tasse, l’apertura a maggiori investimenti, la creativita’ tutta italiana, tipica delle piccole e medie imprese, tutto puo’ concorrere a rimettere in moto nel Paese uno sviluppo piu’ equilibrato della sua classe media, riducendo il numero dei piu’ poveri senza cedere al ricatto dei privilegi consolidati”. “Primo giorno lavorativo del 2018- osserva Paola Binetti- e prime considerazioni concrete sul discorso di Mattarella e di papa Francesco, che si confermano come i due ‘Opinion maker’ piu’ ascoltati in Italia. Da un lato il senso di responsabilita’ dei politici, la riscoperta di un’etica professionale che comincia con il realismo degli impegni che ci si vuole assumere. No al millantato redito; no alla violenza contro gli avversari. Si alla buona politica che raccoglie in modo coerente la provocazione di papa Francesco quando ci invita a difendere la Pace come valore assoluto e per questo ad essere accogliente verso chi fugge dalle guerre dalla morte e della disperazione”. La deputata UDC continua: “Senza volerlo, e probabilmente senza nessun accordo previo, hanno tracciato insieme un buon programma politico in cui si integrano obiettivi nazionali: il lavoro dei giovani, considerato una priorita’, e obiettivi internazionali: la pace e l’accoglienza. La vera sfida e’ tenere insieme le loro proposte, che a volte sembrano confliggere. Non c’e’ dubbio che e’ proprio la esigenza di un posto di lavoro sicuro che induce a temere i possibili concorrenti venuti da lontano; ed e’ proprio il desiderio di pace, che induce a fare della sicurezza la potenziale giustificazione davanti ad arrivi considerati potenzialmente pericolosi. Serviranno meno ideologie e maggiore attenzione ai bisogni reali di tutti: di chi sta da sempre in Italia e non trova i mezzi necessari per una vita dignitosa; e di chi arriva da lontano. Colmo di speranze e di voglia di fare e si sente avvolto da una cultura del sospetto, che respinge chi solo vorrebbe contribuire a costruire la pace”.
Source: News UDC Italia