Eutanasia: Binetti (Udc), un rischio va assolutamente fermato
Eutanasia: Binetti (Udc), un rischio va assolutamente fermato
“Grandi aspettative da parte delle Associazioni cattoliche dopo la risposta del presidente Conte in merito al tema dell’eutanasia, su cui pende la scadenza della Corte Costituzionale prevista per il prossimo 24 settembre. Le oltre 50 associazioni di ispirazione cattolica sono riunite nel centro congressi della Cei, insieme al presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinal Bassetti, proprio per parlare di eutanasia e della possibilita’ di evitare che una tale drammatica evenienza arrivi anche in Italia”. Lo afferma la senatrice Paola Binetti (UDC), che continua: “Conte ieri ha parlato di necessita’ di bilanciare i due diritti principali dell’uomo: il diritto alla vita e il diritto alla liberta’ di scelta, ma ha anche sottolineato con chiarezza come non puo’ esistere liberta’ di scelta se non e’ sufficientemente garantito il diritto alla vita. Per sottolineare il suo impegno il premier, nell’evidente brevita’ dei tempi rimasti, ha promesso di intervenire rapidamente, anche se non ha potuto precisare come, dal momento che per la Corte la responsabilita’ dell’intervento normativo tocca al Parlamento e non al governo. Ma cio’ che tutti ci auguriamo e’ che, tenendo conto della caduta del governo giallo-verde e del cambio radicale che caratterizza il nuovo governo, con un diverso gioco di alleanze e di priorita’, possa essere dato al parlamento un tempo supplementare per analizzare un tema cosi’ complesso in tutte le sue implicazioni e decidere in scienza e coscienza”. Per Binetti “non sara’ un tempo indifferente e non trascorrera’ invano se con tutta l’onesta’ intellettuale di cui siamo capaci si prendera’ atto di quanto sta accadendo in Olanda e in Belgio. La legge approvata in Olanda nel 2001, e’ stata estesa ai minori nel 2015; mentre in Belgio e’ stata approvata nel 2002 e estesa ai minori nel 2014. Nel marzo 2009 in Lussemburgo e’ stata approvata una norma che prevede che non venga sanzionato penalmente e non possa dar luogo ad un’azione civile per danni il fatto che un medico risponda ad una richiesta di eutanasia. In nessun altro Paese europeo e’ stata approvata l’eutanasia nella sua forma attiva e l’Italia diventerebbe il quarto Paese a vantare un tale diritto. Quel che e’ certo e’ che la legge inizialmente condizionata dall’esplicito consenso del paziente si e’ rapidamente diffusa anche a casi in cui demenze senili di vario tipo, depressione, ecc… non garantiscono affatto la consapevolezza del malato nella scelta fatta. Laddove e’+ approvata l’eutanasia tende a diffondersi a macchia d’olio fino ad invadere le aree piu’ fragili e spesso piu’ sole, almeno sotto il profilo psicologico, della societa’. L’auspicio e’ quindi che il Parlamento abbia tutto il tempo per analizzare un problema che va oltre la richiesta individuale, ma abbraccia conseguenze sociali che sono gia’ evidenti in quei paesi in cui la legge e’ stata approvata tra i 10 e i 15 anni fa”
Source: News UDC Italia