“Servono misure urgenti per ridurre gli impatti della crisi energetica sulle famiglie e sulle imprese. Gli annunci non bastano più. Le elezioni ormai alle porte fanno da protezione transitoria a molti altri aumenti, che esploderanno una volta definito il quadro politico generale. Attualmente i partiti sembrano aver scelto la rassicurazione come chiave di comunicazione con gli elettori. Ossia: il problema c’è, ma dateci fiducia perché siamo in grado di gestirlo. L’ipocrisia che si intravvede da una parte e dall’altra è il prezzo da pagare a questa pseudo-rassicurazione, che non potrà mai competere con i dati oggettivi della progressiva insostenibilità dei consumi abituali. E’ sul fronte della vita quotidiana, delle spese indifferibili, della necessaria riduzione dei beni di consumo, che le persone prenderanno coscienza della gravità della crisi. Non basta la tecnica dell’annuncio, che ormai, con il contributo dei Mass Media, almeno in linea di principio, dovrebbe aver raggiunto tutti gli italiani. Non basta sapere, occorre sperimentare sulla propria pelle gli effetti della crisi, per capire davvero a che stile di vita dovremo ricorrere per mantenere un dignitoso approccio alla realtà. one delle strade, sia per quanto riguarda i lampioni stradali, che per quanto riguarda l’illuminazione delle vetrine o degli stessi cartelloni pubblicitari. A livello di vita di famiglia le implicazioni relative ai costi energetici coinvolgono l’uso degli elettrodomestici più comuni, come la lavatrice, sia per le stoviglie che per la biancheria; la seccatrice, che consente di non dover esporre i panni ad asciugare fuori; il mangano prezioso per stirare biancheria e tovagliati; gli ormai insostituibili forni elettrici o a micro-onde. E’ facile a questo punto rendersi conto che ancora una volta il prezzo più alto lo pagheranno le donne. Diventa molto più complicato il ricorso a tutti quegli strumenti che in questi anni avevano reso più facile, più veloce e meno faticosa la loro vita. Il risparmio energetico imporrà a livello familiare un taglio netto ai benefits a cui le donne in questi ultimi anni si erano ampiamente abituate, per liberare da tempo da dedicare ad altre attività, come il lavoro professionale e la cura di figli e anziani. Sono le donna da tutelare subito, stilando un decalogo di impegni che non ricada solo su di loro e che prevede sostegni ad hoc”. Lo scrive in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc e candidata di Noi Moderati alla Camera dei deputati a sostegno del Centrodestra.
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