Difficile far emergere profilo candidati
Elezioni: Binetti, difficile far emergere profilo candidati. Maggiore o minore competenza del web fa la differenza (ANSA) Roma 20 feb.
“Mentre la campagna elettorale a livello dei vari leader entra sempre piu’ nel vivo, nutrendosi soprattutto di polemiche e di contraddizioni, la stragrande maggioranza dei candidati di tutti i partiti sperimenta una sorta di sindrome di abbandono da parte dei mass media.
Nell’ epoca in cui giornali, televisioni, siti internet hanno sostituito l’antico rito dei comizi e delle piazze, la partita elettorale si gioca in gran parte nelle apparizioni televisive di canali piu’ o meno noti e in forma virtuale; si misura con i link, con i ‘mi piace’, con il numero di re-Twitter, ecc.
Una strana campagna elettorale, in cui all’enorme estensione dei territori, soprattutto nel proporzionale, corrisponde l’impossibilita’ fisica di visitarli tutti e la necessita’ di raggiungerli con i nuovi linguaggi digitali”.
A sottolinearlo e’ l’esponente centrista Paola Binetti intervenendo questa mattina ad un incontro con giovani liceali “fortemente digitalizzati, ma alle prime esperienze di voto”.
“Difficile comunque valutare il consenso reale, dal momento che il paradosso e’ che vedi fisicamente meno persone, mentre loro possono analizzare il tuo profilo in chiave multitasking, registrando una certa simpatia o una assoluta indifferenza, solo perche’ il sito piace piu’ o meno.
A volte sembra una sorta di sindrome moderna del Cyrano de Bergerac: la gente si innamora del profilo mediatico, del sito, assai piu’ che non della persona nella sua concretezza e nella sua storia politica”.
“Cercare di capire chi c’e’ realmente dietro i linguaggi usati: FB, Tw, siti, video-interviste, ecc. non e’ sempre facile, perche’ la maggiore o minore competenza del web-master fa realmente la differenza. Il coach telematico puo’ avere una personalita’, e una competenza, che lasciano in secondo piano la specificita’ politica dei vari candidati.
Per cui uno ti piace piu’ di un altro solo perche’ il suo sito presenta profili di interattivita’, di vivacita’, che superano quelli di un altro candidato, politicamente piu’ maturo e piu’ competente, ma meno competitivo sul piano dell’immagine virtuale.
Questa nuova modalita’ della campagna elettorale richiede un training specifico dai vari candidati, che non sempre ne hanno fatto esperienza prima…
E’ la nuova sfida politica di una societa’ 4.0 che non sapeva di essere arrivata a questo livello”, conclude Binetti.
(ANSA). VR-COM 20-FEB-18 11:18 NNNN